Che cos’è il decluttering?

Ormai quasi tutti lo sanno, ma facciamo un breve ripasso: dall’inglese “clutter” “ingombro” il decluttering si occupa di rendere di nuovo vivibili degli spazi ormai saturi, ovvero eliminare il superfluo, l’ingombro.
Non che gli inglesi abbiano inventato niente di nuovo eh. Nel fengh shui, antica arte cinese che aiuterebbe a disporre gli oggetti in maniera favorevole, si insiste molto sull’eliminare gli ingombri, ossia tutti quegli oggetti che accumuliamo e non utilizziamo. Nei paesi di campagna dicono “Far passare” e intendono l’attenta analisi di vestiti o altro allo scopo di buttar via ciò che non va più bene.

Ma non serve a niente fare decluttering se dopo poco tempo compriamo il doppio di prima o riempiamo subito gli spazio vuoti, e qui sopraggiunge il perché.

Perché ha senso fare decluttering?

Beh, semplicemente perché troppo spesso siamo circondati da oggetti che non ci servono davvero. Che non ci servono più, che ci hanno regalato o che abbiamo comprato dietro ad un impulso momentaneo, o ancora per far fronte ad una qualche insicurezza… Ogni oggetto superfluo ha il suo perché nascosto, ma la verità è che troppo spesso questi oggetti finiscono per ammucchiarsi inutilizzati da qualche parte e alla fine ci complicano la vita. Sì, avete letto bene, ce la complicano. Ci rendono difficile trovare un vestito che piaccia quando dobbiamo uscire, estrarre un piatto o una teglia mentre abbiamo le mani infarinate, o quando dobbiamo scartare mille scontrini per trovare una banconota e pagare quando abbiamo fretta e non ultimo, ci costringono a comprare dei doppioni di qualcosa che ci serve solo perché abbiamo fretta e non troviamo quel dato oggetto in particolare.

Io ho vissuto in una casa molto piena. Moooolto piena. E per piena intendo che non vedevo le pareti della mia stanza: ovunque c’erano mobili o librerie o ante o mensole… fino al soffitto. Cose sotto al letto e cose sopra l’armadio. Cose sopra le cose. Un po’ inquietante eh? Con il senno di poi mi sono accorta che tutti questi oggetti che accumulavo (accumulavamo) non ci facilitavano la vita. Innanzi tutto occorre essere molto bravi nel tetris, per stipare molti oggetti in poco spazio e in secondo luogo occorre essere dei campioni a memory per ricordarci dove abbiamo messo cosa (in base a dove c’era spazio e non a dove poteva essere utile o vicino ad altre cose dello stesso tipo, come sarebbe stato giusto) e terzo, bisogna essere dei maestri zen per non irritarci quando si è in ritardo e:

 

  1. le cose non si trovano
  2. Si sa dove sono ma bisogna spostare ottocento altri oggetti per raggiungerle
  3. Si sa dove dovrebbero essere ma non ci sono perché qualcuno le ha spostate per avere un altro oggetto e chi di dovere non le ha rimesse a posto
  4. si sono rovinate perché troppo stipate : vestiti stropicciati, carte ammucchiate in fondo ad un cassetto, libri o oggetti pesanti che sfondano o rovinano qualcosa di fragile o leggero che sta sotto..

ecco.

il decluttering dei jeans è sempre un problema...

il decluttering dei jeans è sempre un problema…

E potrei raccontarvi altre cose ma magari farò un post apposito e vi racconterò gli orrori di famiglia.

 

Il punto è che tenere i duecento maglioni color topo-defunto-da-una-settimana che ci regala zia Pina tutti i Natali non aiuta. E neanche fa contenta zia Pina, perché se continua a regalarci cose che non ci piacciono evidentemente non fa poi così caso a come ci vestiamo, quindi potremo serenamente indossarne uno quando la vedremo e poi darli via tutti.

La verità è che tutti quanti abbiamo bisogno di meno cose, ma più adatte a noi e alla nostra vita. Meno vestiti ma più abbinati tra loro e che ci stiano bene. Meno cosmetici ma che funzionino davvero, che ci rendano più belle. Meno oggetti da spolverare e da spostare quando dobbiamo fare le pulizie in casa, meno cibi a rischio scadenza e che poi butteremo via per non avvelenare la famiglia…

clutter

In una casa così, per quanto ci si sforzi di fare ordine, è davvero difficile trovare le cose..

Io sono molto, molto – aiutatemi a dire molto – molto lontana dalla perfezione. Ho un passato da accumulatrice seriale di oggetti, ho comprato vestiti perché mi sentivo triste e mi viene l’ansia quando inizio a vedere il fondo della dispensa dietro ai barattoli. Ecco. Però la mia vita è complicata. Ho poco tempo libero e mi piace sfruttarlo per vedere le persone che amo o fare qualcosa che mi piace, anziché pulire e riordinare e allo stesso tempo mi piace vivere nel pulito e nell’ordine. Ho intrapreso quindi un percorso ormai potrei dire qualche anno fa, prima confuso e poi via via sempre più chiaro. Voglio semplificarmi la vita. Voglio “portarmi dietro” solo quello che mi fa sentire bene e voglio vivere in una casa che mi rispecchi, ora. Ho iniziato ad eliminare e mi sono accorta che funziona. Ho iniziato a comprare meno ma stando più attenta e funziona. Ci sono angoli della casa che rispecchiano questo percorso. Sono in ordine, coerenti, facili da sistemare o così ben organizzati che non devo mai sistemarli per davvero… E beh, cavoli. Questo mi rende felice. Quindi ho pensato di fare sul serio e condividere le mie conoscenze, le mie esperienze, le mie disavventure e anche i miei problemi (sia mai che qualcuno abbia la soluzione che sto cercando)

Ho pensato di spezzettare il mio percorso in modo che sia gestibile e al contempo completo, affrontando tutte le aree che tendono all’accumulo, cercando di affrontare tutti i problemi che ne conseguono, come liberarsi di oggetti a cui si è legati, liberarsi di regali poco indovinati, come riorganizzare lo spazio che resta… eccetera eccetera eccetera. Ve la sentite di provarci con me?

 

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