Se anche tu ti consideri un o una classicista, se il mondo antico ti è rimasto dentro dai tempi del liceo e a volte trovi rigenerante tornare in quei luoghi della mente, bhe, che dire, questa lista fa proprio per te.

Spoiler: questo post contiene consigli di lettura ad alto tasso di dramma.

1 – Augustus di John Edward Williams

Partiamo dall’ultimo letto, finito giusto qualche giorno fa. È un romanzo? È una biografia? È un libro di storia? No, è Superman – mi verrebbe da rispondermi, ma lasciamo le battute da parte. Augustus è un libro complesso e variegato che ha lo scopo di restituirci il ritratto del famoso imperatore romano e della sua vita. Lo fa in un modo particolare: si tratta infatti di un romanzo epistolare, dove i vari capitoli sono rappresentati da lettere, poesie, note, stralci di diari e così via, tutti scritti dalle persone che lo hanno conosciuto e hanno interagito con lui, gli amici, i famigliari, i nemici e così via. Augusto parla soltanto alla fine, in una lunga lettera che scrive prima di morire e che rappresenta una sorta di rovescio della medaglia delle Res gestae Divi Augusti*: la vanità del potere, il gioco delle maschere, il senso di sconfitta e di delusione che prova. Leggendolo, ho provato una sensazione che ho ribattezzato “effetto Dracula”: come nel romanzo di Stocker il vampiro parla solo all’inizio e poi scompare come “voce” dalla narrazione, qui avviene il contrario, dove l’imperatore si rivela soltanto alla fine, dopo che ci siamo fatti un’idea di lui attraverso tutti gli altri punti di vista. La prima parte del libro ci presenta il giovane Ottaviano e i suoi amici, poi si susseguono gli eventi storici che lo hanno portato al potere, mentre alla fine diventano protagonisti i sentimenti e i drammi famigliari, primo fra tutti il conflitto con la figlia Giulia (la amerete, ve lo dico). Bello in un modo melanconico e struggente, ve lo consiglio.

* l’elenco delle imprese compiute scritto dallo stesso Augusto prima di morire, destinato ad essere esposto nel suo Mausoleo.

2 – Cassandra di Christa Wolf

Lo ammetto stavo per inserire il famosissimo Memorie di Adriano della Yourcenar, ma poi mi sono detta: un altro imperatore? E poi l’avete già letto tutti vero? Se non lo avete fatto, correte a rimediare, credo sia uno dei miei libri preferiti di tutti i tempi. Così ho scelto questo libricino piccino picciò che è letteralmente un fiume in piena. Poche pagine ma vi colpiranno dritto al cuore. Siamo immersi e catapultati nel flusso di coscienza di Cassandra, la profetessa condannata a non essere creduta, che ci racconta la sua vita. Non c’è un continuum temporale, tutto si confonde: i sogni, le profezie, il suo rapporto con Enea, la guerra, la sconfitta, la schiavitù sotto Agamennone, il rapporto con le figure femminili della sua vita, i culti di Cibele, la brutalità dei soldati greci. È un oceano di sentimenti: immaginate di sapere di dover morire (perchè Cassandra ha profetizzato la sua stessa fine) e di voler dire tutto quello che avete provato, visto o subito in vita. Il risultato è questo. Chapeau.

3 – Dio di illusioni di Donna Tartt

Se i miei amici leggeranno questo post penso rideranno, a questo punto. Ho letto Dio di illusioni un anno fa e mi ha stravolta, ne ho parlato a tutti per settimane, penso mi abbiano odiata (vi chiedo scusa!). Non siamo nell’antichità, bensì in un tranquillo college del Vermont dove il corso di greco antico è composto da soltanto sei ragazzi, i nostri eccentrici protagonisti. Credo sia un libro straordinario sotto molti punti di vista, ma dovendo per necessità tagliare la mia recensione, vi dico solo questo: dalla prima pagina del libro si scopre che uno di questi ragazzi verrà assassinato dagli altri. Tuttavia, visto che il libro è una sorta di lungo flashback di Richard, uno dei giovani, quello che sa meno, tu lettore passi tutto il tempo a chiederti cosa sta succedendo, perchè si arriverà all’omicidio, quale sarà il movente, quando succederà. È un thriller al contrario, ma non solo. Gli aspetti “polizieschi” infatti non sono predominanti rispetto alla complessità dei profili psicologici dei sei ragazzi e dei loro drammi interpersonali. Cosa centra il mondo antico? Centra, centra… La pretesa di questi ragazzi di vivere come se fossero avulsi dalla realtà moderna e catapultati nell’antichità è uno dei punti principali. La sensazione costante è di guardare dal buco della serratura questo universo di passioni, vizi e atti sconsiderati – e che tutto sia lì lì per esplodere. Lo stile è barocco ma curato nel minimo dettaglio, mi rendo conto che per molti potrebbe risultare noioso, ma se invece amate una scrittura più gotica, ve lo consiglio con tutto il cuore. Nel momento in cui l’ho finito ho avuto la netta sensazione di essermi appena svegliata da un incubo, tanto è asfissiante l’atmosfera, ma allo stesso tempo ho percepito la necessità che un’opera così bella e così cupa esistesse.

Ti è piaciuta questa lista? Ne avevi già letto qualcuno, oppure hai altri titoli da consigliarci? Scrivicelo nei commenti!

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