Abbiamo parlato tantissimo di decluttering nel nostro blog, Sara porta avanti un percorso ben delineato per guidarvi nella via dell’essenziale, per far vivere di nuova vita i vostri armadi e le vostre case in generale. Ma ai mobili si pensa troppo tardi a mio parere. In ogni casa in cui sono entrata ho notato quel comodino, quella specchiera, quella sedia che no, andrebbe proprio buttata via. Non ci accorgiamo di vivere in ambienti saturi di mobilio, inutile nella maggior parte dei casi. Questo mio post vuole darvi delle linee generali per eliminare i sensi di colpa che prendono il sopravvento quando dobbiamo eliminare un pezzo di arredo.

Cosa intendo per data di scadenza?

Intendo il ciclo di vita di un mobile, che varia da pezzo a pezzo, e i fattori per valutarne la longevità sono tanti. Quanto tempo vale la pena mantenere in vita un divano? Un tavolo? Quando possiamo dire di aver sfruttato appieno un oggetto e “lasciarlo andare” come dice la Kondo senza sentirci degli spreconi viziati? E’ possibile valutare in anticipo questa data di scadenza durante l’acquisto? Sfortunatamente per gli arredi non abbiamo la comoda indicazione “sul tappo” come al supermercato!
La valutazione è sicuramente soggettiva, e il lato economico incide moltissimo sulla scelta se sostituire o no un pezzo del vostro arredo ma, con un po’ di buon senso, si possono tracciare delle linee guida generali. Per me la data di scadenza esiste eccome, lo potete vedere con i vostri occhi, percepire a pelle. I mobili invecchiano come gli esseri umani, a volte male come Axel Rose, a volte molto bene come Ewan McGregor.

Quello che ci fa dire : è da buttare!

Da un momento all’altro non lo sopportate più, è passato dall’essere parte integrante della casa ad essere un estraneo. Molti portano allo sfinimento i mobili: li riparano malamente, ignorano bozze e graffi, cassetti e sportelli che non chiudono bene, colori ingialliti. Questi pezzi di arredo rendono la casa sciatta e disordinata. Ma non sono gli unici mobili da eliminare: per la nostra generazione è ormai normale costruire casa poco a poco, arredando le varie stanze una alla volta, per risparmiare. Tutti abbiamo qualche mobile di bassa qualità che sì, è ancora decente, ma proprio stona con i nuovi pezzi  per cui avete fatto sacrifici. Anche in questo caso non sentitevi in colpa, anche se non è rovinatissimo, se un mobile ha svolto il suo compito, comparato sopratutto al prezzo e alla qualità, siete autorizzati a disfarvene.

Perchè tenerlo?

Non tutto quello che è vecchio è da buttare. Sto parlando di antiquariato e modernariato. Ossia, mobili e pezzi di arredo che hanno un valore, sia per i materiali pregiati di cui sono costituiti che per il valore artistico. In questi casi per me è un sì al recupero, al riciclo creativo (non troppo) e al famigerato “lo tengo”.
Ma chiariamo un punto: non tutto quello che è in mogano massello è bello e da conservare. Nel 2018 avere un appartamento composto da soli pezzi stile Luigi XVI è un filo impegnativo e pesante… Se avete la fortuna di essere in possesso di qualche pezzo di valore e che esteticamente vi piace cercate di inserirlo nel vostro arredo con degli abbinamenti creativi e moderni, sdrammatizzando lo stile classico. Per quanto riguarda il modernariato se avete il sentore che la lampada degli anni ’50 della zia possa essere un pezzo di design cercate info su internet, o chiedete il parere di un rivenditore. Potreste scoprire dei tesori. Anche in questo caso il contesto è la chiave di tutto, fatevi ispirare dalle immagini online, dagli abbinamenti più giocosi e freschi che questo stile suggerisce.

Come capire la data di scadenza all’acquisto

Volete investire una bella cifra su un pezzo di arredo ma non volete pentirvene troppo presto? Provate a ragionare su questi tre punti: qualità, stile e versatilità.
Qualità sia nei materiali che nel design, perchè se pago una cifrona per un mobile non voglio che si rompa poco dopo e se investo anche sul design ho la garanzia che un mobile ben progettato invecchierà bene. Ma non tutto quello che nei negozi viene chiamato design è garanzia di lunga durata. Parlo di mobili “modaioli” pezzi troppo particolari, troppo di tendenza, che rischiano di stufare molto presto, per questo valutare accuratamente lo stile e non cedere alle mode passeggere è un ottimo metodo per scegliere un mobile dalla lunga vita. Per ultimo pensate alla versatilità, sopratutto se siete in quella fase della vita in cui tutto è in trasformazione: una carriera in un altra città, una famiglia in arrivo o dei figli grandi in partenza. Versatilità di uso ma anche dal lato estetico, abbinate i colori fra i vari ambienti della vostra casa, create uno stile armonico che vi possa permettere di “rimescolare le carte” e dare una nuova collocazione ai vostri pezzi di arredo.

E voi quanto ci mettete a stufarvi di un mobile? Adorate fare shopping low cost ma tutto sempre nuovo o siete amanti del design? Fatemi sapere nei commenti!

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