Vi avevo giá parlato delle splendide spiagge della Sardegna nel post precedente, ma voi mi avete chiesto a gran voce un post anche sugli aspetti culturali, storici e archeologici della zona che ho visitato e io sono felicissima di raccontarveli! In effetti li avevo tagliati a malincuore dal post precedente, ma era davvero troppo lungo!

La zona di cui parliamo è sempre la stessa, ovvero Oristano e dintorni.

Dorgali vista dall’alto. La zona non è la penisola di Sinis, ma meritava una citazione!

La cittá fenicia di Tharros

Le colonne simbolo di Tharros, sono in realtà un’accurata ricostruzione! (Foto by wikipedia)

Comincio dalla parte che mi è rimasta di più nel cuore, ovvero la cittá fenicia di Tharros. Intanto è sulla punta estrema della penisola di Sinis, zona che io amo moltissimo. È possibile visitarla a pagamento, con o senza visita guidata, ma io vi consiglio di seguire la guida. Sono persone molto preparate e potranno raccontarvi gli aspetti e la vita della cittá nei dettagli. La cittá è molto ben conservata, e fu probabilmente abbandonata solo perchè la sua posizione sulla costa la rendeva troppo vulnerabile agli attacchi delle navi straniere. Certo non aspettatevi l’intatta Pompei, ma le fondamenta e la pianta della maggior parte degli edifici sono ancora in perfette condizioni, abbastanza da farvi immaginare come potesse essere vivere la vita in quelle strette casette. La guida potrá farvi notare le piccole piazzole davanti alle case, che servivano ad incastrare temporaneamente i carri per permettere la circolazione in entrambi i sensi. La fontana principale è estremamente ben conservata, e se la vostra fantasia è come la mia, vedrete donne dai capelli scuri intrecciati, con vesti impalpabili, recarsi lì a prendere l’acqua per le necessità della famiglia. Allo stesso modo potrete vedere le terme, la cui struttura è più integra di altri edifici, i resti del foro e del tempio, la ricostruzione della colonna, divenuta simbolo della città stessa. Poi più ampia è la zona delle ville, che conduce ad un grande spiazzo dove si suppone ci possa essere un piccolo circo, come il Colosseo, sorto in una zona dove anticamente venivano tumulati i corpi dei famigliari deceduti. L’intera cittá si affaccia sul mare ed oltre ad essere interessantissima archeologicamente, lo è anche paesaggisticamente.

Veduta di Tharros dalla torre spagnola

La torre spagnola

Anche se l’archeologia non vi entusiasma, potete acquistare il biglietto per salire sulla torre spagnola. Di queste torri è disseminata tutta la sardegna, ma questa si trova proprio sulla punta della penisola di Sinis e il panorama a 360 gradi è semplicemente spettacolare! La torre in sè è carina, ma la vista rimane per me l’attrazione principale.

Il museo di Oristano

Ad Oristano troverete tutto quello che è stato recuperato nei dintorni di Tharros: anfore, lumi, terraglia di varia natura e forma, oltre che opere d’arte pittoriche e una splendida galleria sensoriale. Sono disponibili, infatti, per persone non vedenti (ma anche per tutti gli altri!) riproduzioni di alcuni pezzi visibili ai piani superiori; un’esperienza tattile che piacerá moltissimo anche ai bambini.

http://www.antiquariumarborense.it/

Il sito del pozzo di S. Cristina

Il pozzo di s. Cristina è un miracolo di ingegneria, religione e astronomia. Perfettamente allineato con i movimenti dei corpi celesti al pari di Stonehenge, il pozzo presenta una curiosissima doppia scala, che permette di scendere con la bizzarra sensazione di trovarsi dentro un quadro di Escher. Il luogo è molto suggestivo e anche qui vi straconsiglio la visita guidata, sebbene i cartelli siano chiari e interessanti.

Il pozzo di S. Cristina (e no, la foto di destra non è fatta al contrario… è il pozzo che ha una bizzarra doppia scala perfetta!)

Il sito comprende anche una piccola chiesetta e un villaggio medievale, molto grazioso e interessante, talmente minuscolo da far pensare ad un presepe, a testimonianza della vita e dell’impronta cristiana sviluppata poi nei secoli.

A sx e a dx il nuraghe di S. Cristina. Al centro, la chiesetta minuscola del villaggio medievale

Notevole, anche se non il più grosso o importante della regione, è il nuraghe visitabile all’interno del sito, ancora in restauro. Entrarci vi fará pensare a quanto impossibile possa sembrare la costruzione di una struttura fortificata del genere, con i mezzi antichi. Un torrione di massi enormi, suddiviso in piccole nicchie interne e con tanto di salita “a chiocciola” interna per raggiungere la parte superiore terrazzata.

Fine! O meglio, fine di quello che ho visitato io. Chissà quante e quali altre meraviglie ci sono in zona?

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