Fin da bambina ho sempre immaginato come sarebbe stata la mia vita se fossi nata maschio, dal nome che avrebbero scelto i miei genitori a chi sarebbero stati i miei migliori amici. In verità mi sarebbe piaciuto nascere Roberto, il nome che mia madre aveva scelto per il me-maschio, perchè fin dalla tenera età avevo già intravisto che il mondo dell’altra squadra era molto interessante. Chiarendo che sono comunque una noiosissima ragazza cisgender e eterosessuale, non penso che il mio interesse sia legato alla questione di genere, quanto a quello che vedevo di attraente nella vita che i miei amichetti maschi. Dai giochi più divertenti di quelli proposti alle bambine, alla libertà da gonne e collant, mi sembrava tutto più facile per loro. Ebbene mi ci sono voluti lunghi anni per capirlo ma sono arrivata ad una deludente conclusione:

Noi donne facciamo una vita di merda

e neanche ce ne rendiamo conto perché ci hanno detto fin da bambine che è normale.

Senza pensare alle grandi tematiche del femminismo, che per carità sono estremamente importanti, in tantissimi aspetti della nostra vita di tutti i giorni siamo sfigate. Ma sfigate forte, eppure non ce ne lamentiamo fin troppo.

Ma io no, ho deciso di lamentarmi delle piccole cose, perché sono sopratutto quelle che mi fanno pensare a quanto ci sia una differenza abissale tra la qualità della vita di un uomo e una donna, così un po’ in spensieratezza per una volta dimenticando quelle che sono le grandi battaglie, quelle serie, che noi donne pian piano stiamo portando avanti, e che spero cambino la vita della prossima generazione di ragazze.

Partiamo dal nostro sistema riproduttivo: abbiamo il ciclo. E già partiamo con mille punti-sfiga di vantaggio. In tutti i suoi aspetti, per quanto si possa sfruttare la nostra ciclicità ormonale a nostro favore (come vi spieghiamo qui) ci saranno sempre i giorni in cui vi sentirete uno straccio. Non so voi ma io soffro di crampi pazzeschi puntualmente per le 4-5 di notte (perché così è ancora più gudurioso!) e comunque la mattina dopo mi alzo, prendo una pastiglia bomba e vado a lavorare. Non so se vi rendete conto quanto questo sia sbagliato, quanto il tabù dell’avere i dolori mestruali esista, e venga ignorato dalla maggior parte delle donne. Errore. Avere i crampi per il ciclo fa male. Fa male come avere il mal di denti o l’influenza. Quindi, se per una mattina hai necessità di stare sdraiata a letto per riprenderti è tuo sacrosanto diritto farlo. E sopratutto è tuo sacrosanto diritto poter dire al tuo capo cosa succede veramente, senza ricorrere allo stupido ‘ sono indisposta’.

Rimanendo in tema mestruazioni come non nominare gli assorbenti? Ormai se ne parla tantissimo, in America viene chiamata pink tax, e se non sapete di cosa sto parlando vi illumino: gli assorbenti hanno l’iva al 22%, come i beni di lusso. Per farvi capire il paradosso i rasoi da uomo sono tassati al 4% perchè beni di prima necessità. Ecco. Un uomo non può andare in giro sbarbato ma una donna può avere il ciclo e andare in giro senza assorbenti? Non credo proprio che dite? Da qui non vorrei aprire il capitolo del free bleeding che è stato sulla bocca di tutti in questo periodo, grazie ad un blogger molto seguito il Signor Distruggere, che ha portato alla luce questa pratica abbastanza controversa. Ne parlerò in seguito in quanto preferisco essere ben ben informata sull’argomento… Comunque, a me pagare un pacco di assorbenti quasi 5 euro fa girare un po’ le scatole non so a voi. Per non parlare del fatto che gli assorbenti siano trattati da tutti con la segretezza e circospezione degli spacciatori che si scambiano la cocaina nei vicoli la notte. Tirare fuori dalla borsa un assorbente pulito in pubblico è quasi un tabù, è capitato a tutte di chiedere un assorbente ad una amica sottovoce in un momento di bisogno o di nasconderli nei posti più improbabili per arrivare al bagno senza essere viste. Ecco io dico basta, non vergogniamoci più degli assorbenti poverini, non hanno fatto del male a nessuno!

Un altro aspetto della vita di noi donne che mi fa desiderare di essere nata uomo è il make-up. Io amo truccarmi, ma odio dovermi truccare e struccare. Invidio tantissimo i maschi che non devono truccarsi per essere “apposto”. Esiste questa regola non scritta nella vita delle donne: dal momento in cui inizierai a truccarti regolarmente non potrai più smettere.Dovrebbero dirlo alle ragazzine che iniziano a giocare con i lucidalabbra, avvertirle: non iniziare! se no quando avrai trent’anni e non ti truccherai sembrerai malata! E’ questo il problema, arrivi ad una certa età e improvvisamente una mattina non hai voglia o tempo di truccarti prima di andare a lavoro. Panico fra i colleghi! Starà male? Avrà l’influenza? L’ha lasciata il fidanzato e ha pianto tutta la notte? Ha chi non è capitato di sentirsi dire “ti vedo un po’ sbattuta oggi?” “No. E’ la mia vera faccia. Lo so, fa paura anche a me!”Mi capita questa cosa due volte alla settimana, vado in piscina in pausa pranzo per cui non ha senso per me truccarmi alle 9 di mattina per struccarmi alle 12:30 per ritruccarmi dopo l’allenamento alle 14:30 per struccarmi alle 19 tornata a casa. Quindi per me quei due sono giorni make-up free, quando mi vedo riflessa nello specchio del bagno penso che con un filo di mascara sarei un po’ più bellina, ma allo stesso tempo mi pregusto l’idea che, tornata a casa dopo una lunga giornata, non dovrò struccarmi. Meraviglioso!

Ultima cosa che invidio agli uomini: possono mangiare porcate senza essere giudicati. Noi donne dobbiamo essere sempre a dieta, anche se non ci serve, e non dipende da quanto magre o grasse siamo, non possiamo mangiare cibo spazzatura in pubblico. E la cosa mi fa imbestialire!

Se sei grassa e ti va di ordinare chessò una seconda pizza tutti penseranno “ecco, perchè mangia così tanto, ma non si rende conto che è già una balena?”, mentre se sei magra e ti piace mangiare susciterai il “ma dove le mette tutte queste calorie? Andrà in bagno a vomitare dopo?”. Per gli uomini questa cosa esiste ma è mooolto più ridotta. Di solito finisce a gogliardia e a gara a chi mangia più porchetta. Che ogni tanto la gara a chi mangia di più la vorrei fare anche io, ma non so se sono invitata alla festa…

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