È uno degli show più longevi della storia della tv, all’attivo 15 serie, di cui l’ultima in corso, ed è un vero tormentone su la7d. Anche se invecchiato, Grey’s Anatomy non perde un colpo.
Si può dire che Grey’s Anatomy racchiuda moltissimi clichè delle telenovelas che guardavano le nostre madri, che ci ricordi le battute in Friends su Days of our Lives (quando Joey interpreta un dottore), che Meridith porti più sfiga della signora Fletcher ma la verità è un’altra: senza accorgercene questo show si è rivelato più femminista e progressista di molti altri. In un contesto in cui le serie tv non dovevano insegnare nulla, ai tempi in cui il “politically correct” non era un obbligo per nessuno, in un telefilm frivolo in cui i chirurghi hanno tette da urlo e addominali scolpiti trovavamo personaggi incredibili come Cristina Yang: una donna estremamente concentrata sul lavoro e capacissima, la prima della classe insomma, che decide di non avere figli. E non viene raccontata come una vecchia zitella, senza relazioni amorose o vita sessuale, per cui la scelta di non crearsi una famiglia è “scusata” dal suo insuccesso emotivo. Cristina negli anni ha più partner ed un marito. Una donna che i più definirebbero “normale” (per quanto il concetto di donna normale sia tremendo lo so!). Per la me 25 enne, che aveva già le idee chiare all’epoca, avere sullo schermo una figura femminile che esprime il suo diritto a non desiderare la maternità mi ha fatto sentire meno diversa, meno “vedrai che prima o poi cambierai idea”.
Meredith è l’esempio più lampante di quanto sia ben riuscito questo mix di frivolezza e progressismo, regalandole negli anni una vera e propria evoluzione. Da specializzanda infatti troviamo una giovane impacciata, non brillante come Cristina, e molto spesso combattuta fra problemi amorosi e personali. Negli anni però si trasforma in una donna estremamente forte e determinata, che vive la sua vita personale e la carriera al massimo. Madre di tre figli ma incapace di cuocere dei biscotti fatti in casa, moglie che perde l’amore della sua vita ma che si rialzerà e dimostrerà che si può stare bene anche da soli. Meredith è una delle figure femminili migliori rappresentate in una serie tv così mainstream.
Un altro tema ricorrente è la connessione e l’amicizia tra i protagonisti. Il famoso “sei la mia persona” ci mostra una tipologia di amore che differisce dai canoni di coppia. Perchè la vita non è solo cercarsi un marito, ma trovare anche nelle amicizie la famiglia che si sceglie di costruire. Molto spesso i personaggi finiscono per convivere, per crescere figli di altri, per formare famiglie non tradizionali. Mamma e papà vengono sostituiti da orde di sorelle o coppie dello stesso sesso, mostrando ciò che spesso avviene nella realtà: le famiglie non sono tutte uguali.
Insomma, a pensarci bene quello che ci piace di Grey’s Anatomy non sono solo gli inciuci amorosi o le bizzarre storie di medicina, negli anni inconsapevolmente quello che è sempre stato uno show di intrattenimento e super commerciale ci ha stupito con la sua apertura mentale e con la sua ottima rappresentazione del mondo femminile. Mica poco, che dite?
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Architetto ed esperta di storia del Westeros.
Ama: i tatuaggi, la musica dei The Cure, giocare il guerriero a D&D e nuotare (male).
Odia: le cose brutte, quando nei film salgono sul letto con le scarpe, i dolci senza il cioccolato e le sopracciglia sottili.