Già dal trailer di questo film è stato subito amore, sono bastati due elementi a convincermi: è un film inglese e il protagonista è un gatto. Un gatto rosso per giunta. Due delle mie cose preferite al mondo. Se vi aspettate una storia da bambini con protagonista il felice pelosetto di turno vi sbagliate. A Street Cat Named Bob è un film semplice, dolce e reale che ti ruba il cuore. Tratto da una storia vera, è la trasposizione cinematografica del best seller autobiografico di James Bowen, un ex tossicodipendente che viveva per strada, la cui vita viene salvata dall’incontro con Bob, uno spendido randagio rosso, che diventa suo compagno per la vita.
Bob è un gatto davvero particolare, accompagna il suo padrone nei suoi ‘lavoretti’ e attrae quindi grande attenzione. Sia quando per campare James chiedeva l’elemosina suonando per strada, sia quando inizia a vendere quotidiani agli incroci Bob è sempre sulla sua spalla o sulla sua chitarra, e i passanti sono attratti da questo inaspettato accompagnatore, aumentando nettamente i suoi guadagni. Ma non è solo una questione economica, James grazie a Bob trova uno scopo per cui vivere e per smettere con la droga. Non è più solo, ha finalmente un compagno che lo accudisce e da accudire. Sono strappalacrime le scene in James preferisce comprare del cibo per gatti piuttosto che qualcosa da mangiare per lui con i pochi soldi dell’elemosina, o di come si preoccupa per prima cosa dopo un arresto di ritrovare immediatamente il suo micio.
Nel raccontare la storia della rinascita di James incontriamo vari personaggi che sono stati importanti per la sua disintossicazione, come l’assistente sociale Val e la sua nuova amica Betty, ma il film esprime il suo meglio nel descrivere il rapporto più importante: quello fra uomo e gatto. Il loro legame è il centro della pellicola, e la cosa che si percepisce chiaramente è che sì James ha bisogno di Bob, ma anche Bob ha bisogno di James per sopravvivere. Il micio non è stato idealizzato e ridotto a macchietta con strani super poteri o comportamenti assurdi, è reale, semplicemente un gatto molto intelligente e amorevole. Molto carino anche il tentativo del regista di mostrare parti della storia dal punto di vista di Bob, come ad accentuare questa visione realistica in un film con un animale per protagonista.
La cosa più strabiliante è che il vero Bob ha girato gran parte del film, era presente a tutti i red carpet e fin dall’inizio ha accompagnato James in tutti gli eventi legati alla promozione del suo libro. Del loro libro dovrei dire. Online potete trovare foto e filmati dei veri protagonisti che girano per Londra, chiedendo l’elemosina con la chitarra e l’immancabile sciarpina in miniatura al collo del micio. Vi lascio qui sotto uno dei video che potete trovare in rete:
Il fatto che sia una storia vera rende questo film, per quanto semplice, emozionante e magico. Mi ha conquistato il cuore!
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Architetto ed esperta di storia del Westeros.
Ama: i tatuaggi, la musica dei The Cure, giocare il guerriero a D&D e nuotare (male).
Odia: le cose brutte, quando nei film salgono sul letto con le scarpe, i dolci senza il cioccolato e le sopracciglia sottili.