Uh. Wow!

Che dire? Senza dubbio? Tanto per cominciare, che non ce lo aspettavamo proprio, tant’è vero che ci siamo “perse” la nomina nel mare dei social. Aiut! Il nostro blog è ancora piccolino, manca più di un mese al suo primo compleanno e non immaginavamo che qualcuno ci avrebbe notate!

Che cos’è il liebster awards?

In pratica alcuni blogger “più meritevoli” nominano altri blogger secondo loro validi, in genere con meno di 200 follower e ponendo loro una serie che va da 5 a 11 domande. A loro volta, i nominati al Liebster Award rispondono alle domande sul loro blog ringraziando e linkando chi li ha segnalati, dicendo qualcosa di loro e suggerendo al proprio pubblico altri spazi internet meritevoli. Lo scopo è proprio quello di far conoscere piccole realtà valide.
A nominarci è Chiara di L’eco dell’Archeologia e devo dire che questo ci fa particolarmente piacere, perché Chiara è una professionista molto attenta e seria, ha una formazione da giornalista “vera”, non solo come blogger e quindi il fatto che ci reputi interessanti è fonte di immenso piacere, ci fa sentire che anche se la strada per crescere è ancora lunga, forse siamo nella direzione giusta! Quindi grazie Chiara! Anche per i consigli “pro” che sai dare!
Se non conoscete il suo blog ma vi affascinano storia e archeologia, siete dei turisti culturali con uno spiccato lato “green” o anche solo curiosi fateci un salto! Il mix che rende speciale il suo blog, però, secondo noi, è la passione che Chiara ci mette nel mostrare anche “il lato umano” dell’archeologo, raccontando aneddoti, frustrazioni e situazioni divertenti o semplicemente curiose sulla vita da archeologo. Ecco il regolamento!
E ora, anche se in ritardassimo, rispondiamo alle domande che ci sono state poste!

1- Come avete iniziato e perché?

R: penso che tutte e tre, in un modo o nell’altro, avessimo qualcosa da dire (o da condividere) al mondo. La “colpa” se così si può dire, è principalmente di Giulia, che voleva aprire un blog di lifestyle, perchè una sola categoria le stava stretta. Non riusciva a trovare un nome adatto e tutte e tre abbiamo convenuto che il nome della nostra chat fosse un bel nome per un blog. Da lì il passo è stato breve. Sara avrebbe voluto aprire un blog su decluttering e organizzazione, ma era consapevole di non avere il tempo di gestirne uno da sola e Pamela con la sua formazione da architetto e come esteta, aveva molto da dire e in quel momento fortunato anche il tempo per farlo. Nel giro di poco abbiamo iniziato a progettare.

2- Perché avete scelto proprio quel nome per il vostro blog?

R: come sopra… è tutt’ora il nome del nostro gruppo di WhatsApp. Ci è sembrato adatto perchè volevamo un nome spiritoso e non troppo legato ad un argomento specifico, trattando noi principalmente di soluzioni, lifestyle e benessere. Non so se sia stata una scelta giusta, questo ce lo dirà solo il tempo. Per ora, anche se non è facile da memorizzare, ci piace!

3- Qual è lo scopo del vostro blog?

R: Devo dire che inizialmente il “lifestyle” non è stato facile da gestire. Può voler dire molte cose e il blog stesso ci ha messo molti mesi a trovare una sua identità. Nei primissimi tempi sembrava che i vari post e le rubriche fossero un po’ slegati; ora invece, inizia ad avere una struttura più omogenea e caratterizzata! Principalmente ci piace offrire spunti e soluzioni per migliorare la propria vita, la propria gestione del tempo o semplicemente di un’area della casa, sia in senso “solo” estetico che pratico. Per questo recensiamo positivamente solo prodotti con cui ci siamo trovate bene e che hanno davvero risolto una nostra esigenza e allo stesso modo offriamo “metodi” che abbiamo sperimentato noi stesse e in qualche caso proposto a qualche amica. Allo stesso modo ci piace ogni tanto offrire spunti più “leggeri” e consigliare film, libri o cose del genere.

4- A quale post siete maggiormente affezionate?

R: Sara: personalmente a “vivere l’assenza”. Siccome mi occupo della maggior parte degli articoli di decluttering, trovo che quello sia un nodo cardine del concetto per semplificarsi davvero la vita. Non serve a niente fare decluttering se poi torniamo a riempirci di oggetti che non ci servono o che non desideriamo. Per questo é indispensabile fare un po’ di silenzio mentale attorno a sè e vivere “leggeri” per capire cosa vogliamo davvero e cosa no.

Pamela: Nel blog sono quella che scrive principalmente di Lifestyle, sono troppo disorganizzata e pigra per consigliarvi metodi produttivi o migliorare il vostro armadio, non fa per me. Più che affezionata il post che mi ha più divertito scrivere è quello sui trend di Pinterest che faranno schifo a casa vostra. E’ stato molto divertente immaginare, e alcuni li ho visti dal vivo, gli errori clamorosi che si possono fare in campo arredamento quando siamo esaltati dalle immagini patinate e irreali che troviamo sul web!

Giulia: più che un singolo post, mi viene da rispondere la serie che sto curando “Obbiettivi, non sogni!” che ha un titolo ambizioso e so che devo essere all’altezza! Sono anni che leggo e sperimento tecniche di crescita personale e produttività e mi fa piacere condividere quello che ho scoperto di utile, sperando che serva a qualcuno, anche perchè spesso questi argomenti hanno una cattiva fama su internet: tra venditori di fuffa e sconfinamenti nel misticismo, è facile farsi un’idea sbagliata e non provare mai a migliorare la propria vita perchè “tanto sono solo mezzucci da esaltati”. Vorrei cambiare questa opinione e offrire soluzioni concrete adatte alla vita di qualsiasi ragazza 🙂

5- Voi non vi occupate di archeologia, ma amate viaggiare: quale sito/museo vi è rimasto nel cuore e perché?

R: Sara: il museo archeologico di Oristano, l’Antiquarium Arborense. In realtá potrei dirne tanti, ma di questo mi ha colpito in particolare, oltre la quantità e la qualitá di reperti fenici e la “visione parallela” al sito della cittá fenicia di Tharros, il suo percorso tattile. È un percorso ideato per i non vedenti, ma godibile in realtà da chiunque. I reperti più significativi sono stati riprodotti, permettendo di prenderli in mano, sfiorarli, tastarli, sentirne il peso e le asperitá dei materiali. Personalmente amo questo genere di approccio, che permette di entrare a tutto tondo nella vita dell’oggetto. Non c’è la separazione vecchio stile, con gli oggetti un po’ noiosi chiusi in una teca… il semplice fatto di poterli toccare cambia tutto. Il lavoro fatto poi è fantastico, sono stati eseguiti dei bassorilievi anche dei quadri e delle pale delle sale superiori ed è affascinante percorrere le linee del legno con le dita… un’esperienza da provare!

Pamela: Io amo l’architettura moderna e contemporanea, ad ogni viaggio trascino il mio povero fidanzato a vedere gli edifici più significativi che la città offre, che non sempre sono musei o mete “turistiche”. Divido quindi la mia risposta in due: una più legata all’archeologia e una più legata alla mia vera passione. Per l’archeologia scelgo la Valle dei Templi di Agrigento, senza andare lontano l’ho trovato un posto magico, si respirava l’atmosfera di un’altra epoca e la grandezza di un popolo antico e quasi magico (e per i nerd sappiatelo che sembra di stare nei Cavalieri dello Zodiaco, io mi aspettavo Sirio il Dragone ad ogni angolo!). Veramente incredibile! Per quanto riguarda il museo “moderno” ne potrei nominare tantissimi, ognuno con qualcosa di incredibile da raccontare ma penso che andrò sul romantico: durante l’università uno dei miti era il museo Guggenheim di New York di  Frank Lloyd Wright, una delle opere di architettura moderna più famose al mondo. Quando l’ho visitato dal vivo è stata un’esperienza bellissima, ho amato ogni suo particolare, accarezzato le sue curve e assaporato ogni centimetro.

Giulia: Anche io vado sul classico e dico l’Ara Pacis a Roma. Ci sono stata due volte e fortunatamente una solo qualche settimana fa, e posso confermare l’emozione enorme che mi aveva dato già la prima volta. Amo tutto di questo sito: l’importanza storica del monumento in sè (sono una fan della storia romana, che ci volete fare!), la sua bellezza estetica, l’edificio-teca di Meier che la incornicia,  la svela al pubblico grazie alle vetrate e allo stesso tempo la protegge dal traffico della Roma moderna trasportandola in un’altra dimensione. Mi fermo qui perchè potrei andare avanti per ore! Parlando di veri e propri siti archeologici cito invece la Fortezza di Tsarevets in Bulgaria (“medievale” e “impressionante” sono i primi aggettivi che mi vengono in mente) e gli allineamenti di Carnac in Bretagna (km di menhir che a Stonehenge ce spiccia casa!).

I nostri liebster awards 2017: le nomination

Non è stata una ricerca facile ma abbiamo trovato anche noi 3 blog che adoriamo e che vi vogliamo suggerire (ehi, non è facile decidere quando si è in tre!). Eccoli!

Donna in carriera: un blog recente che parla di lavoro e carriera in un’ottica femminile, insegnando come gestire i diversi problemi e allo stesso tempo migliorare sempre. Che dire? #bossnotbossy e ci piace!

Giorgeliot: perchè fa pisciare dal ridere. Punto.

Apapaia: perchè è una beauty blogger molto concentrata sulla skincare piuttosto che sui trucchi (come piace a noi) e perchè parla di prodotti normali, da “supermercato” diciamo, che sono quindi alla portata di tutti. Ah, e la sua serie “a girl with curious hair” ha ispirato Giulia a scrivere “Diario di una riccia” ;P

Ecco le domande!

1) Quale posto consideri casa e perchè?
2) Immagina di incontrare la te stessa di quando avevi 8 anni. Cosa le diresti?
3) Visto che siamo tra donne… c’è un prodotto  -di qualsiasi tipo- che ti semplifica la vita davvero tanto?
4) Che cosa rappresenta il tuo blog per te?
5) Sogno nel cassetto?

Moriamo dalla voglia di leggere le vostre risposte e ringraziamo ancora Chiara per averci nominato :3
Alla prossima!

Se ti è piaciuto leggi anche:

Intervista ad Anna di Moda per Principianti
Dramatag: 5 cose che ho amato questa estate