Per la mia tipologia di pelle, mista con pori dilatati e tendente ai punti neri, sono alla perenne ricerca di validi cerottini per l’eliminazione delle impurità sul naso. Così, influenzata dalla nostra guru Giulia, mi sono rivolta alla skincare coreana.
Questi di Holika Holika in rete erano i meglio recensiti, e mi ha incuriosito la modalità in tre step per una pulizia più profonda.
I patch hanno funzioni diverse ed in tutto il trattamento richiede un po’ più di tempo dei classici cerottini in commercio, ma si sa che è da fare al massimo una volta alla settimana quindi anche metterci un po’ più del solito non dovrebbe essere un problema, contando che con il cerotto in posa si può fare altre cose.
I tre step
1- Il primo cerottino, nella parte di confezione grigia, non è adesivo e non richiede di bagnare la pelle. Infatti è impregnato di un liquido attivatore che apre i pori e facilita l’eliminazione del punto nero. Va tenuto dai 15 ai 20 minuti. Unico difetto, non aderisce bene al naso, bisogna quindi fare un po’ di attenzione che non caschi dal naso. Per intenderci se nel frattempo volete lavare i piatti ok ma magari se dovete piegarvi spesso come per pulire il bagno potrebbe cadervi. Il patch è ben impregnato e non si asciugerà nel tempo di posa. Nel sito dice di eliminare le impurità e i punti neri. Io ho “spremuto” un pochino con le mani (e rigoroso fazzoletto pulito!) e effettivamente l’attivatore ha funzionato, uscivano con facilità.
2- Cerottino adesivo, nella parte di confezione rosa. Anche il patch è rosa. Bisogna inumidire la pelle e posizionare il cerotto. Questo è adesivo e con il passare dei 10-15 minuti consigliati si asciuga. Va rimosso con delicatezza e dovrebbe portare via i punti neri. Dico dovrebbe perchè a me non ha dato un grande risultato, forse per il fatto che avevo “spremuto” prima a mano, ma sono rimasti sul cerotto proprio pochi punti neri.
3-Ultimo patch, nella parte di confezione azzurra, per restringere i pori. Come potete vedere dalla foto è diverso dagli altri, ha la consistenza di una medusa viscida, lattiginoso trasparente e un po’ spessino. Per un attimo ho temuto che fosse fatto di gelatina, il nome Pig-nose infatti significa naso di maiale, ma fortunatamente leggendo gli ingredienti non ho trovato traccia di poveri maialini utilizzati per un pach per i punti neri!
Questo è effettivamente il più noioso dei tre step, viscido e pesante, è impregnato di un liquido che lo fa scivolare dal vostro povero nasino. In aggiunta si attacca alle narici e non ti fa respirare. Brutto proprio, ho dovuto riposizionarlo un paio di volte.
Cosa ne penso dopo la prova?
Trovo sia molto carina l’idea di fare tre step per una pulizia più profonda, di avere l’attivatore e il ”tonico” astringente, rende il processo più completo rispetto ai classici cerotti. Ma come scrivevo sopra il cerotto che esfolia i punti neri non è così performante, sotto la media direi, e l’ultimo step astringente è proprio scomodo. Sarebbe stato meglio fare un cerottino impregnato ma di cellulosa come il primo.
Penso quindi che non ricomprerò il prodotto, proverò un attivatore che ho già acquistato e farò da me i tre step con prodotti più validi. Sopratutto continuerò nella mia ricerca di cerottini più performanti e di facile reperibilità.
Spero vi sia stata utile la mia recensione! Qual’è il vostro cerottino per punti neri preferito? Fatemi sapere nei commenti!
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La mia routine skincare autunnale
Architetto ed esperta di storia del Westeros.
Ama: i tatuaggi, la musica dei The Cure, giocare il guerriero a D&D e nuotare (male).
Odia: le cose brutte, quando nei film salgono sul letto con le scarpe, i dolci senza il cioccolato e le sopracciglia sottili.