Sì, proprio così. Il nostro pianeta non è messo molto bene. il trend delle temperature è in aumento e purtroppo non significa “semplicemente” che andremo al mare un po’ di più o che le estati saranno più calde, ma che interi strati di permafrost potrebbero sciogliersi e liberare nell’aria più anidride carbonica di quanta il pianeta sia in grado di assorbire, contribuendo ad aumentare ulteriormente le temperature. Il risultato? Potremmo perdere Venezia, e gran parte della Pianura Padana, per esempio. Cambi climatici, siccità, scioglimento dei ghiacciai e surriscaldamento delle acque, il che provocherebbe la morte delle barriere coralline e di interi ecosistemi e conseguenti crisi economiche. I dati ufficiali li trovi qui.
Okay, ora che abbiamo bene in chiaro il pericolo verso cui l’umanità intera sta trottando a velocità piuttosto sostenuta, e posto che l’intervento congiunto di chi governa oltre che le soluzioni che propongono gli scienziati potrebbero dare la vera svolta… Mi sono chiesta: che cosa posso fare io per migliorare la situazione ecologica? E se posso farlo io, forse puoi farlo anche tu? E forse se lo facciamo tutti insieme, almeno potremo dire di averci provato. Per davvero.
Spesso usiamo per pigrizia gli stessi oggetti, senza chiederci se esiste un’alternativa più ecologica, mentre molti si possono invece sostituire! Oppure non ci accorgiamo di avere comportamenti sbagliati che si possono correggere con poca fatica.
7 comportamenti ecologici per salvare il pianeta
1 – Dimentica la plastica
Almeno quella non riutilizzabile. Chiunque abbia i social ha visto la tartaruga con la cannuccia infilata nella narice, nuovo simbolo della lotta alla plastica usa e getta. Cosa puoi eliminare?
Piatti e posate di plastica, da sostituire con piatti normali o con quelli in materiali ecologici tipo questi in carta, molto economici o questi, in canna da zucchero, anche abbastanza economici, o ancora con questi superchic in foglia di palma.
I sacchetti di plastica per la spesa. Sia con le grandi borse riutilizzabili che con le semplici shopping bag di cotone o quelle che si ripiegano alle dimensioni di un pacchetto di fazzoletti. Io uso questa (anzi, ho tutta la serie minimaxi in questa fantasia)ma se ho molta spesa da fare aggiungo le shopper di cotone.
Le bottiglie dell’acqua: io uso una brocca filtrante e ormai sono abbonata alle borracce. Ne ho ben tre, due 24bottle e una di Tiger supereconomica. Senza contare il peso di una cassa d’acqua. La selezione completa di Pamela, comunque, la trovi qui.
Lo spazzolino da denti: sembra una sciocchezza, ma quanti ne cambiamo nel corso della nostra vita? Ed è un prodotto che non si può riciclare. Finisce quindi bello intero nella discarica, e da lì, magari in mare. In giro si trovano questi, che sembrano validi ed economici, ma anche questi, con le setole in fibra di carbone. Il legno non fa per te? Prova almeno questi ricaricabili di lamazuna, dove si sostituisce solo la testina, balene e delfini ti ringrazieranno.
Più in generale di ogni oggetto scegli sempre la versione più naturale o almeno durevole, limitando al massimo l’usa e getta.
2 – Scegli i prodotti che usano materiale certificato fsc
Che significa scegliere prodotti che provengono da foreste gestite in maniera responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Puoi acquistare i prodotti da loro certificati, anzichè accontenerti della versione meno etica, oppure puoi diventare un loro socio o volontario. Il loro sito ufficiale è questo. Un’altra associazione interessante è legambiente. Ne conosci altre? Fammelo sapere nei commenti!
3 – Abbassa la temperatura (e controlla gli elettrodomestici)
Un gesto piccolo, anzi, minuscolo. Abbassare di un grado (anche solo un grado può fare la differenza!) può ridurre di moltissimo i consumi e la produzione di CO2. Senza contare che tenere in casa una temperatura da tropici mentre fuori si gela non è neanche salutare. Una temperatura tra i 17 e 19 gradi è spesso un ottimo compromesso tra comfort e comportamenti ecologici. Spegnere gli elettrodomestici in stand by, controllare che il frezeer non sia sepolto da uno strato di ghiaccio, sostituire (al momento giusto) gli elettrodomestici con gli equivalenti in classe A e le lampadine con le nuove versioni a Led. Sono comportamenti che sulla nostra qualità della vita influiscono davvero poco, ma fanno moltissimo in termini energetici e di consumo. Con un attegggiamento più consapevole ridurrai i consumi e l’inquinamento. E chiudi il rubinetto mentre ti insaponi e ti lavi i denti!
Vuoi alzare il tiro? Se puoi permettertelo, pensa ai pannelli solari!
4 – Sviluppa il tuo pollice verde
Le città sono così calde (e fredde) perchè mancano le piante. Le piante assorbono anidride carbonica e l’uomo ne sta eliminando una quantià sempre maggiore. Okay, non sarà la tua Monstera Deliciosa a salvare il mondo, ma migliererà moltissimo la tua qualità della vita. Cosa può fare una pianta per te? Intanto le piante da appartamento assorbono le sostanze nocive contenute in vernici, colle altri materiali da cui sono composti i mobili. Assorbono anidride carbonica e rendono l’ambiente più piacevole. Le piante all’esterno, invece, oltre a creare piacevoli barriere per luci troppo forti, a schermare dal sole cocente e permetterti di utilizzare di meno il condizionatore (vedi punto 3) filtrano i suoni e trattengono l’acqua piovana, rallentando di fatto l’ingorgo delle fognature. Può sembrare poco, ma se tutti i balconi fossero dotati di piante, l’effetto sarebbe di grande supporto. Il massimo? Un tetto verde: isola la casa dal caldo, dal freddo, produce ossigeno e assorbe anidride carbonica e altri inquinanti.
5 – Riduci la carne
Magari sei una carnivora convinta, ma sicuramente sai anche tu che gli allevamenti intensivi non fanno un gran bene agli animali. Non rinunciare alla carne se non vuoi, quindi, ma cerca di scegliere prodotti certificati, provenienti da allevamenti rispettosi della vita degli animali e dell’ambiente, oltre che piccoli. I grossi allevamenti, infatti, scaricano spesso i rifiuti e i liquami in un unico punto, modificandone irreparabilmente l’ecosistema. Vuoi modificare la tua dieta ma non sai come fare? La rubrica di Pamela “Aiuto ho a cena un vegano!” è quello che fa per te!
6 – Passa alla coppetta mestruale
Non mi voglio soffermare troppo sui mille milioni di anni che ci impiega un assorbente a biodegradarsi. Però ho ancora stampato negli occhi gli assorbenti (perchè erano più di uno, che schifo!) che ho visto galleggiare in mare. Senza contare che a me il passaggio alla coppetta ha cambiato la vita: niente più irritazioni, prurito, sudore e cattivi odori. Aggiungo che gli assorbenti vengono fatti con materiali inquinati e a volte addirittura cancerogeni. A stretto contatto con le TUE mucose. Io uso questa, ma ce ne sono milioni di versioni. Se cerchi una specie di enciclopedia sulle coppette, Violeta Benini è l’ostetrica che fa per te e che sicuramente può fugare ogni dubbio. Non ti senti pronta per un passaggio così… strong? Dai una chance agli assorbenti lavabili, per te o anche per il tuo bambino, se ne hai uno. Madre Natura ringrazia.
7 – Limita il packaging
Ecco una cosa a cui di nuovo non pensiamo spesso: quanti barattoli di shampoo, dentifricio, cereali, pasta, rossetti, maschere viso/occhi/capelli buttiamo via in un anno? Se provassimo a conservarli in una stanza, penso che la riempiremmo davvero in poco tempo. Le confezioni lussuose, poi, raddoppiano lo spreco, contenendo spesso confezioni di plastica inm eleganti scatoline di cartone. L’alternativa è cercare prodotti senza packaging, ma non per questo meno funzionali o estetici. Lush è stata una delle prime aziende di cosmesi a produrre saponi, dentifrici e balsami solidi, per cui basta un buon portasapone. Fanno anche prodotti divertenti e carini, come ci raccontava Giulia qui. Lamazuna anche produce lo stesso genere e si occupa forse più a 360 gradi dell’argomento. Se vuoi applicare questa filosofia anche alla spesa alimentare, puoi cercare una sede di Negozio Leggero vicino a te: vendono solo prodotti sfusi e puoi utilizzare i tuoi contenitori. Un lenco di altre atività e catene che hanno abbracciato questo stile di vendita lo trovi qui.
Basta, io ho esaurito le idee, anche se forse (sicuramente!) ce ne sono altre. Ma se ti viene in mente qualcosa da suggerirmi, fallo pure!
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Cos’è il lusso per te?
Scrittrice famosa (per ora solo nella sua testa…)
Ama: scrivere, salire a piedi nudi sul tatami, i vecchi videogiochi, il cioccolato e quando il d20 rotola finalmente sul venti.
Odia: il suo lavoro, le giornate con meno di nove ore di sonno, sentirsi ripetere le cose due volte e pesarsi.