scrapbooking

Che cos’è lo scrapbooking, per incominciare

Wikipedia definisce lo scrapbooking (letteralmente, costruire un libro dai ritagli) come

“[…] un’arte creativa che consente di creare e personalizzare album attraverso l’uso di fotografie e immagini, di solito accompagnate da didascalie, nonché attraverso l’impiego di diversi materiali ornamentali”

Mentre la pratica ha origini antiche – sembra che ne siano stati individuati plausibili esempi risalenti almeno al XVIII secolo – ha conosciuto recentemente un nuovo periodo di gloria grazie ad un piccolo esercito di artigiani, appassionati, genealogisti e hobbisti che si sono trovati negli ultimi vent’anni con la crescente possibilità di acquistare online i materiali necessari, un nuovo interesse per le arti grafiche e il design e – soprattutto – una fonte pressoché infinita di idee messe a facile disposizione su YouTube, Pinterest, Instagram, Tumblr, Facebook…

Per cominciare bastano un album vuoto o un quaderno, un paio di penne, colla, forbici e fotografie; si possono recuperare ritagli di riviste, giornali, pezzi di libri sfasciati e messaggi d’auguri, frammenti di stoffa, cartoline, biglietti di concerti, cinema, teatri. Negozi dedicati – online o meno – offrono una varietà sconfinata di adesivi colorati, washi tapes, timbri e carte decorative. L’unico limite è la fantasia… e il portafoglio, certamente.

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Ma che cosa ti dà?

Lo scrapbooking costituisce un sistema eccellente per riorganizzare tutti quei piccoli ricordi che teniamo perché non sappiamo – non vogliamo, davvero! – buttare: ma tutto sommato non siamo ben certi di cosa farcene, poi, e restano in un cassetto (o in una scatola) a prendere polvere finché non vanno persi nel mistico etere di un trasloco o di un attacco acuto di pulizie di primavera. Mescolare su una pagina il biglietto del nostro concerto preferito con il selfie perfetto che abbiamo scattato all’ingresso, aggiungere due righe – magari scritte dalle persone che erano con noi lì quella sera – e poi colorare, scarabocchiare, decorare, cercando di ricreare le emozioni provate: questo lascia sul foglio una viva impressione del ricordo.

Ho fatto i miei primi esperimenti con lo scrapbooking due anni fa, quando ho realizzato che – essendo io la persona, ahah, ben organizzata e metodica che sono – non avevo praticamente fotografie dell’ultimo decennio della mia vita. Non le avevo conservate! Le avevo salvate su un hard disk prima che il mio vecchio computer (Possa Egli Riposare Felice nel Paradiso dei Laptop Fedeli) implodesse? Mah, qualcuna. In ordine? Non precisamente. Le avevo stampate? Assolutamente no.

Risultato? Rare foto di famiglia, poche foto di amici, nessun ricordo palpabile di tutta una serie di viaggi ed esperienze.

La perfetta impermanenza informatica.

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Ho stabilito a quel punto che il prossimo laptop deceduto non mi avrebbe colto impreparata e mi sono decisa a fare una selezione periodica delle mie fotografie, a stamparle e a riordinarle. Ho sperimentato vari modi per organizzare il mio album – in ordine cronologico? Mettendo insieme tutte le fotografie scattate in momenti diversi in uno stesso posto? Tenendo separate le foto di famiglia ed i paesaggi? – ed ho incrementato gradualmente (ugh, di nuovo, il portafoglio!) i miei materiali. Ho sperimentato inchiostri, acquerelli, adesivi e stencils, origami e tecniche calligrafiche: non posso dire che tutti i risultati di questi esperimenti siano stati soddisfacenti, ma posso affermare con certezza che le mie prove mi abbiano felicemente tenuta impegnata per lunghe ore nel mezzo della pandemia. La mia piccola collezione cresce e sfogliare gli album finiti mi rende felice.

Non è un’attività che richieda particolare concentrazione: si può fare scrapbooking guardando un film, chiacchierando con amici, ascoltando musica. Non richiede particolari abilità o esperienze tecniche, ma solo un sereno briciolo di pazienza e una allegra dose di creatività.

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Cinque consigli per iniziare a fare scrapbooking:

Cinque consigli che mi sento di poter offrire basandomi su quel che ho avuto modo di provare:

  1. La carta è importante. Se state acquistando un nuovo album, considerate che una carta spessa e ruvida assorbirà meglio la colla, si piegherà meno e (ovviamente) resisterà meglio agli strappi. Personalmente raccomanderei un minimo di 200 g/mq.
  2. Materiali diversi hanno effetti diversi su colori diversi. Su una carta nera più difficilmente spiccheranno acquerelli e matite colorate (ma potete sperimentare con una vernice in oro); fotografie in toni caldi o con soffici notturni perderanno di tono – ma il contrasto di un ritratto in bianco e nero, della vista di un grattacielo in una giornata di sole, di un paesaggio verde brillante sarà doppiamente efficace. La carta bianca è perfetta per uno stencil, matite acquerellate e washi tapes pastello; la carta marrone (effetto “grezzo”) si accompagna benissimo a fotografie autunnali e colori caldi.
  3. Al principio, sperimentate con materiali economici. Etsy è per me una particolare fonte di tentazioni: ma vale la pena di tenere da parte per qualche settimana il progetto di comprare quel grazioso washi tape traforato in oro e fare qualche tentativo con una versione che sia meno economicamente impegnativa. Le tasche ringrazieranno.
  4. Gratis è bello – e il mondo è pieno di materiali a disposizione di tutti. Locandine, pezzi di riviste e ritagli di giornale, quella mappa presa dall’ultimo museo che avete visitato, l’avanzo altrimenti inutilizzabile di una carta regalo: tutto questo non solo è perfettamente utilizzabile nel vostro album, ma lo renderà unico e personale.
  5. Lasciatevi ispirare – ma mantenete un’idea chiara di quello che è il vostro obiettivo. Se quel che volete è creare un frammento artistico con adesivi, nastri e colori in una perfetta immagine cromatica nei toni del rosa e del verde salvia, perfetto, Pinterest ha possibilmente centordici milioni di esempi a vostra disposizione; ma se state lavorando ad un album fotografico, considerate che le fotografie ed i ricordi dovranno esserne il cuore – tutto quel che aggiungerete ne sarà solo la cornice. Le fotografie scattate in vacanza raramente vengono con una perfetta palette tonale: questo è qualcosa con il quale dovrete, all’atto pratico, fare i conti.
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E poi?

Immaginate, sperimentate, create e conservate. Questa è la via.

Questo articolo è stato scritto da Marta: emigrata a Londra, l’aereo del ritorno è sempre più verde. Ama: l’autunno, molte tazze di tè al giorno, le lucine dell’albero di Natale. Odia: le melanzane, scordarsi le tazze di tè in giro (e ritrovarle quando sono fredde), quando le trame perdono colpi.

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