Settembre. Non so voi, ma per me settembre è una specie di “capodanno operativo”, il momento in cui rientro a pieno regime al lavoro, ci sono i nuovi arrivi, riprendono le attività sportive… e pianifico i progetti per l’anno lavorativo successivo. Quale momento migliore per dedicarsi ad una riorganizzazione seria della casa e ad un decluttering che ci permetta di vivere più serenamente?
Se volete seriamente iniziare un percorso di decluttering, per prima cosa dovete procurarvi degli scatoloni o dei sacchi di dimensioni adeguate alla zona di cui vi intendente occupare. Se partite dall’armadio, scatoloni o sacchi grandi sono l’ideale. Se optate per un cassetto alla volta o un piccolo sportello, normali sacchetti da spesa o scatole da scarpe possono bastare. Non dimenticate carta e penna!
L’ideale sarebbe dividere in sei categorie:
- Buttare
- smacchiare/pulire,
- riparare
- donare,
- da valutare,
- riordinare.
Se non avete abbastanza scatole o spazio potete dividere solo in tre: Buttare/donare, smacchiare/pulire/riparare, da valutare e poi suddividere di nuovo in seguito quando metterete mano al sacco/scatolone di turno.
Va da sé che gli oggetti che si tengono torneranno nell’anta/armadio/cassetto da cui sono stati tolti.
– Buttare: Tutto ciò che è rotto, guasto e in generale, per svariati motivi, non più utilizzabile
– Smacchiare/Pulire: abiti, tovaglie, ma anche stoviglie e piccola bigiotteria e accessori che necessitano di una rinfrescata per poter essere di nuovo utilizzati.
– Riparare: oggetti o abiti a cui manca un bottone o comunque di cui è possibile occuparsi. Se un oggetto è irrecuperabile e non ha valore affettivo o fa provare emozioni sgradevoli, meglio buttarlo!
– Donare: a volte può essere difficile lasciar andare oggetti in buono stato ma che non ci piacciono più. Donare potrebbe essere la soluzione giusta, facendoci sentire meno in colpa. Se mentre riordiniamo troviamo un oggetto o un abito che potrebbe far felice un’amica, possiamo metterlo subito via in un sacchetto contrassegnato con il suo nome e portarglielo alla prima occasione disponibile. Non vergognatevi di proporre oggetti usati purché in buone condizioni e in linea con i gusti o le esigenze della persona a cui lo state offrendo. Per evitare disagi è meglio lasciare l’altra persona libera di declinare o liberarsene a sua volta. Per tutto il resto ci sono molte associazioni e in molte città dei cassonetti/centri appositi.
– Da valutare: Alcuni oggetti potrebbero creare difficoltà. Magari non li volete più usare, ma allo stesso tempo pensare che qualcun’altro possa usarli vi infastidisce o comunque fate fatica a separarvene. Questo è il posto giusto per lasciar sedimentare un po’ le emozioni. Cercate però di fare una selezione reale! Non può finire tutto in questa categoria!!
– Riordinare: spesso sistemando un cassetto o una zona, si trovano oggetti che dovrebbero essere in tutt’altro posto o peggio che proprio non hanno un posto. Per limitare al massimo spostamenti inutili e il rischio di deconcentrarsi, riponete qui le cose che devono essere rimesse in ordine o che devono trovare una collocazione. Cercate di svuotare questa scatola tra una sessione e l’altra. Al massimo lasciate qualche oggetto ancora in cerca di casa ma non dimenticatevelo!
Ora che avete gli strumenti, da dove iniziare? Le scuole di pensiero sono molte: chi dice che dovete fare tutto in una volta, chi vi consiglia una piccola zona al giorno. Non ci sono verità assolute, scegliete il metodo che vi fa sentire meglio e mettetelo in atto. Se avete poco tempo, dovrete per forza spezzettare l’operazione e ugualmente se la casa che state per affrontare è molto piena o molto in disordine. Non lasciatevi demoralizzare e scegliete una zona su cui agire. Il consiglio che mi sento di darvi, qualsiasi metodo scegliate e a prescindere da quanto tempo avete, è di agire per “categoria” e non semplicemente per zona. I vestiti potrebbero essere sparsi in più punti della casa, ad esempio cappotti nell’armadio e cappotti nell’ingresso, e così altre categorie come cosmetici, la cancelleria o peggio ancora quei cassetti misti pieni di tante cose diverse che finirebbero con il confondervi. Se riuscirete a confrontarli tutti in una sola volta, avrete meglio l’idea di cosa rimane e potrete riorganizzarli con maggiore efficacia, inoltre non vi troverete ad affrontare due o tre volte la stessa categoria, cosa che potrebbe demoralizzarvi, dandovi l’idea di non riuscire a progredire. Non è un dogma comunque, la regola d’oro è sempre “provate tutto e adottate il sistema più adatto a voi!”
Scegliete quindi i vestiti, le penne o quello che volete e passateli in rassegna tutti. Se avete poco tempo potete suddividere in sottocategorie:
Da Abiti a : Biancheria, abiti per uscire, giacche, accessori… E ancora più in piccolo per esempio Slip, calze, canotte, completi e reggiseni. Oppure per gli abiti da uscire: maglie, gonne, pantaloni, camicie e vestiti… Ecc.
L’ampiezza della categoria deve essere proporzionale al tempo che avete a disposizione.
I sacchetti pieni di cose da buttare vanno smaltiti il prima possibile, stessa cosa per gli abiti da smacchiare o gli oggetti da riparare. Vi darà molta soddisfazione tornare ad utilizzare delle cose a cui tenete e soprattutto estrarle dall’armadio/cassetto quando vi servono e non trovarvi di fronte alla frustrazione di dover cambiare outfit/programmi perché l’oggetto in questione non è utilizzabile!
Carta e penna vi serviranno invece per segnarvi i nomi delle persone a cui volete regalare alcuni oggetti o fare la lista di ciò che vi manca: penne che scrivano, calzini corti da corsa o pantaloni basici neri perché il vostro ultimo paio vi sta abbandonando…
Ecco. Ora siete pronti per partire! Buon decluttering!
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Scrittrice famosa (per ora solo nella sua testa…)
Ama: scrivere, salire a piedi nudi sul tatami, i vecchi videogiochi, il cioccolato e quando il d20 rotola finalmente sul venti.
Odia: il suo lavoro, le giornate con meno di nove ore di sonno, sentirsi ripetere le cose due volte e pesarsi.