Nella prima puntata abbiamo visto tutto il procedimento che ci porta dall’essere spaesate davanti alla porta del frigo chiedendo “E stasera cosa mangio??”, fino ad avere dispensa e frigo ben riforniti di ogni prodotto. Bhe, brutte notizie in arrivo. A quanto pare quel cibo lo devi anche cucinare. Lo so, è dura da accettare, ma se non vuoi vivere di tonno&mozzarella o delle insalate pronte del banco frigo, ti tocca.
Quindi, questo nuovo post cercherà di rispondere alla domanda: come cucino il menù settimanale?
Cercherò di fare come nella prima parte e di darti tutti gli strumenti possibili, senza scegliere al posto tuo. Ogni persona ed ogni famiglia è diversa, infatti, e sarebbe stupido da parte mia pensare che ci sia UN metodo valido per tutti. Vediamo invece i sistemi che ho individuato, tra i quali puoi scegliere quello che ti si addice di più:
1 – Estremo: cucino una volta alla settimana (o poco più)
Molto adatto se hai pochissimo tempo in settimana e il weekend libero (pendolari, per esempio, ma anche genitori o chi in generale lavora tanto in settimana per poi avere sabato e domenica liberi). Consiste nel cucinare tanti alimenti in una volta sola, per coprire idealmente tutta una settimana.
È molto consigliabile avere un congelatore capiente a disposizione, perchè ovviamente se cucinate il sabato qualcosa che mangerete venerdì prossimo, ecco, non è una buona idea tenerlo semplicemente in frigo. Un’idea potrebbe essere tenere in frigo quello che mangerete nei 2-3 giorni successivi e congelare il resto. A proposito di sicurezza alimentare! Vi consiglio questo opuscolo del Ministero della Salute su come usare in maniera corretta il frigorifero e questo articolo che riassume la durata di cibi cotti e crudi. Comunque, in questo campo io userei anche il caro vecchio Buonsenso, per cui la maggior parte dei cibi cotti non dura più di 2 giorni. Ricordate anche che se avete cucinato e poi aspettato che si raffreddasse per mettere in frigo più di due ore, quel lasso di tempo è sufficiente ai batteri per moltiplicarsi, quindi occhio.
Ricapitolando? Nella vostra tour de force potreste cucinare o preparare: lavare, tagliare ed asciugare della verdura a foglia (1-2 giorni in frigo), lessare, cuocere a vapore o al forno altra verdura per i restanti contorni, preparare una zuppa o un minestrone in quantità abbondanti, preparare un sugo per condire la pasta, sfruttare il calore del forno per cuocere carne, pesce o del pane/una pizza, oppure una bella omelette o una torta salata di verdure.
Se mangiate sempre a casa, questo processo è più semplice perchè potete preparare in anticipo praticamente qualsiasi cosa. Se invece dovete mangiare fuori e soprattutto non avete un microonde, vi consiglio di buttarvi su insalate di ogni tipo, di verdura, di cereali, di legumi e così via, insieme a torte di verdura, omelette e polpette di legumi.
Svantaggi? È faticoso (vi partiranno almeno 3 ore) e personalmente mi uccide un po’ il gusto di cucinare, rendendola un’attività noiosa come le pulizie settimanali. Se invece odiate cucinare, potrebbe davvero fare per voi.
2- Il chimico: cucinare i semilavorati
Questa cosa dei “semilavorati” me la sono inventata io perchè non riuscivo a spiegare come cucinavo. Intendo cucinare 1-2 volte alla settimana grandi quantità di un singolo ingrediente che poi andrete a riusare per tutte le ricette della settimana. Esempi? Cuocere legumi, con cui poi farete: una zuppa, un’insalata fredda e delle crocchette al forno. Cuocere una verdura e poi farci: una frittata, una vellutata ed usarla come contorno. Cuocere dei cereali e sfruttarli per zuppe ed insalate. Cuocere della carne e sfruttarla per fare delle polpette o dei dadolini il giorno successivo. A me è un sistema che piace perchè mi permette comunque di sperimentare quando arrivo a casa, ma avendo già parte del lavoro fatto e mangiando più sano. È facile infatti cucinare in grandi quantità alimenti sani dalle cotture lunghe (i legumi su tutto!), e che magari invece sono previsti dalla nostra dieta che non riusciamo mai a seguire (per esempio, sai perchè non riesci a dimagrire?). Un altro vantaggio è dover sì cucinare nel weekend o una sera a settimana, ma tendenzialmente mettendo una pentola sul fuoco o una teglia in forno ed ignorando fino a fine cottura.
3 – “One for today, one to go”
Significa: cucinare qualcosa stasera che puoi mangiare domani a pranzo, anche in ufficio. Richiede meno preparazione e pianificazione, quindi se siete allergici agli eccessi organizzativi come la nostra Pamela, potrebbe fare al caso vostro. A me piace molto come sistema perchè è facile e intuitivo, basta giusto fare le dosi doppie e via. Dopo cena si infila tutto nel contenitore che vi portate direttamente via, super semplice. Un altro vantaggio è se siete persone che come me e il mio ragazzo amano cucinare. A me piace (la maggior parte dei giorni!!) tornare a casa e dedicare quei 30-40 minuti a cucinare, chiacchierando ed ascoltando musica. Ovviamente, dipende molto dal tipo di vita che fate: se tornare alle 21 e avete due bambini famelici che vi seguono ovunque, forse scongelare qualcosa di già pronto è preferibile.
Come dicevo l’altra volta, la cosa bella di questi sistemi è che non sono immutabili.
Potete benissimo mixarli e creare il vostro sistema personale: un paio di piatti preparati nel weekend, insieme ad un “semilavorato”, e poi cucinate di volta in volta con un occhio al menù che avete stilato. Oppure cucinate una sera sì ed una no, facendo dosi doppie e mentre una pietanza cuoce ne preparate un’altra fredda (ad esempio, mentre cuoce la pasta preparate un’insalatona da portare via per il pranzo). Non avete davvero limiti, basta capire quali siano le vostre esigenze!
Spero che questo post ti sia stato utile, se hai delle domande dimmele nei commenti 😀
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Ricercatrice universitaria, quindi la sua vita è fatta di ansia, procrastinazione e studi di genere.
Ama: impegnarsi in qualcosa, la musica indie italiana, fingere di essere un gatto e il caramello salato.
Odia: le brioche con poco ripieno, il lunedì mattina e il piumone freddo d’inverno.