casa nuova scelte

Come vi avevo raccontato qui, ho dovuto cambiare casa nel 2020. Sì, esatto, 2020, l’anno dei 2 lockdown, vi suona un campanello? Vi avevo lasciato in questo stato:

Accetta tutto quello che viene, che sicuramente una soluzione ci sarà – e te lo sta dicendo una che si sta per trasferire in una casa senza luce, senza gas, senza internet e senza mobili cucina inclusa. È andata così, cosa vi devo dire. Le soluzioni si trovano. E ricorda, nel momento della disperazione, Just Eat è il tuo migliore alleato.

Com’è andata a finire?

Ci siamo trasferiti nella casa nuova il 5 ottobre. Siamo rimasti un mese e mezzo senza cucina, qualche giorno senza frigo, circa 10 giorni senza acqua calda. Come siamo sopravvissuti? Ok, sinceramente, a volte me lo chiedo anche io. Appena arrivati, abbiamo reso presentabile una stanza (la più piccola) e lì abbiamo montato un letto di fortuna e la scrivania per poter lavorare. Abbiamo mangiato su un tavolino da campeggio con un fornelletto a gas, fino a che non è arrivata la cucina. Nel frattempo, abbiamo continuato a lavorare (io poco, lo ammetto, ero stravolta e sconvolta) e in tutti i ritagli di tempo abbiamo lavorato alla casa, cercando di finire una stanza una volta. Abbiamo ridipinto tutte le pareti, da soli (tranne il bagno, sarebbe da ridipingere ma abbiamo rimandato a data da destinarsi). Abbiamo fatto credo 28420 di quei lavoretti stronzi tipo “cambia la presa lì, monta la cosa là”, aiutati anche dal padrone di casa. La casa era completamente vuota e messa anche abbastanza male. Ovviamente non si contano i giri all’Ikea e simili. Comunque, il 23 dicembre, giusto in tempo per Natale, avevamo appena finito di imbiancare il salotto e di dare la cera al pavimento, e quella data nella nostra testa ha sancito la fine dei “lavori”.

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Se vi state chiedendo se siamo deficienti o folli o cosa per esserci messi in una situazione del genere, piccola spiegazione del background: non ci è stato rinnovato il vecchio contratto d’affitto per motivi personali del proprietario e abbiamo dovuto cercare una casa in fretta e furia, e sì, cercare casa durante una pandemia non è semplice. Che è più o meno un eufemismo, perchè altrimenti dovrei usare parolacce. A peggiorare le cose una serie di inghippi, casini e ritardi ci hanno fatto arrivare alla situazione di cui sopra.

Abbiamo fatto una scommessa, decidendo di affittare una casa vuota. Prima eravamo in affitto in una casa arredata e per motivi che dipendono principalmente dalle nostre carriere avremmo rimandato la decisione se rimanere a Genova di almeno un anno o due. Quindi scegliere una casa nuova, sistemarla, comprare tutti e mobili e poi andarsene via dopo anche solo un anno? Paura. Panico. Terrore. Alla fine abbiamo fatto tutti i conti del caso, ovviamente non solo economici ma anche relativi al benessere, alla qualità della vita, a quello che vogliamo per noi. E abbiamo scommesso che andasse bene. A distanza di un anno e mezzo, posso dire che abbiamo avuto ragione.

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Le cose che hanno funzionato nella casa nuova:

Il quartiere, il posto:

Adoriamo la nostra casetta. Stiamo bene qui e siamo tranquilli, e lavorando per gran parte del tempo da casa la cosa non è minimamente da sottovalutare. Ok, ammetto che io ho pensato “è quella giusta” appena ho visto le foto dell’annuncio. Non “è quella giusta” tipo ehi, dobbiamo assolutamente trovare una casa entro un paio di settimane altrimenti andiamo a dormire sotto un ponte quindi accontentiamoci. “È quella giusta” tipo non l’avrei mai considerata, ma appena l’ho vista ho capito che era lei. Sono felice di essere rimasta in questo quartiere, che adoro, perchè è pieno di servizi e vicino a quasi tutti i miei amici. Sono felice di pagare un affitto più basso. Sono felice persino di dover fare una maledetta salita e tre piani senza ascensore! Perchè? Perchè qui, rispetto a “giù”, c’è una tranquillità fatta di alberi e uccellini che cinguettano di cui non avevo mai goduto in vita mia, e il rumore del traffico nei vecchi appartamenti mi faceva uscire di testa, a volte. Confesso che questa casina (la chiamo casina, ma è un appartamento) mi ha costretta a pensare a cosa voglio davvero, nella vita. Non le grandi cose, i grandi percorsi, che poi esisteranno mai davvero? Noi magari ci pensiamo di percorrere chissà quale grande strada che abbiamo scelto e pianificato, ma credo che sotto sotto ognuno riesca solo a crearsi il proprio sentierino, diverso da tutti gli altri. Nel mio sentiero non voglio perdere questa calma e questo contatto con la natura (oh non è che stia in campagna, sia chiaro, ma c’è abbastanza verde e abbastanza tranquillità da calmarmi i nervi). Nel trasloco ho perso un terrazzo e forse in futuro lo rivorrei. So che prima o poi vorrei un camino. E un albero di limone. So che voglio tante stanze e poterle dividere e gestire come vogliamo noi.

La scelta della casa:

Quest’ultimo punto mi fa venire in mente quanto sia comodo arredare una casa da zero, avere le cose esattamente dove dici tu. Il disordine è diminuito drasticamente ed è molto più facile tenerla pulita ed ordinata. Gli spazi sono divisi come servono a noi. E lo confesso: io vorrei una casa gigantesca come quelle americane. Voglio avere spazio per tutto, per tutte le me che voglio coltivare: una camera per i bambini per la me mamma, uno studio per la me ricercatrice, un piccolo angolo di lettura con tanti libri e una poltrona per la me hygge, una palestra per la me che si prende cura del corpo e così via. Insomma: affittare una casa vuota ci ha permesso di creare degli spazi come piacevano a noi e ci ha fatto capire meglio che cosa vorremmo in futuro.

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I mobili e gli elettrodomestici:

Ad un anno e mezzo di distanza, sono contenta di aver speso poco e aver comprato tutto da Ikea e MondoConvenienza, più qualche pezzo trovato usato su Marketplace. I mobili sono carini e considerato che siamo in affitto e non staremo qui per lungo tempo, la durata sembra proprio quella giusta. Nessun mobile ad ora risulta rovinato! Anzi, vi dirò, a parte la cucina che in futuro comprerei di una marca migliore, capisco poco il fascino per i mobili più costosi. Ho capito che per me è più importante investire nel comfort generale della casa, per esempio negli infissi o nel sistema di riscaldamento. Lo stesso vale per gli elettrodomestici: essendo giovani e squattrinati ci siamo lanciati su quelli che costavano meno, e di nuovo, ad un anno e mezzo di distanza ne siamo felicissimi. Abbiamo speso poco ma tutto funziona bene, anche senza funzionalità particolarmente “smart”.

Le cose che farei diversamente nella casa nuova:

Comprerei tutti i mobili in una volta:

Ordinare i mobili in poche tranche ben selezionate e farseli arrivare direttamente a casa. Visto che i principali venditori di mobili e arredamento considerano il costo della spedizione e del montaggio a scaglioni, la cosa più conveniente è in realtà prendere i pezzi che interessano in poche volte. Noi avremmo potuto tranquillamente ordinare UNA volta da Ikea e UNA volta da MondoConvenienza, risparmiando non tanto il denaro quando la fatica di trasportare i colli fino a casa in più occasioni.

elettrodomestici

Comprerei un frigo più grande:

Col senno di poi, avremmo comprato un frigo più grande, con un congelatore più capiente. Abbiamo il classico frigo da 220l (classico? cioè sinceramente non saprei, a me sembra il frigo “normale” per due persone), ma la verità è che cuciniamo tanto e per gestire meglio la spesa e il menù un frigo più grande ci farebbe comodo. Magari non proprio così, però insomma…
Per lo stesso motivo – so che sto per dire un’eresia perchè la mia cucina È grande – ma… so già che la prossima cucina la voglio ancora più grande. Cosa vi devo dire, cuciniamo tanto (lo so, mi sto ripetendo), abbiamo tanti attrezzi e li usiamo tutti. E ho notato che la cucina è letteralmente LA stanza che ci ha cambiato la vita: rispetto alla precedente cucina, che era piccolina e angusta, in questa è comodo muoversi e cucinare è diventato molto meno faticoso e complesso, perchè è tutto esattamente dove vorresti che fosse. Magia…

Valuterei il contratto elettrico da 6kW:

Ehm. Decisione saggissima che fu presa e di cui praticamente ringrazio la me del passato tutti i giorni è aver optato per una tariffa monoraria, che ci ha semplificato immensamente la vita (basta lavatrici e lavastoviglie incastrate di notte per “risparmiare”!). L’aspetto negativo è che spesso senza pensarci mi capita di accendere elettrodomestici particolarmente energivori tutti insieme, facendo ovviamente saltare la luce. Possiamo passare al contratto da 6kW in qualsiasi momento, ma forse se ci avessimo pensato all’inizio sarebbe stato più comodo.

Farei più decluttering:

Da quando siamo nella casa nuova abbiamo parzialmente cambiato le nostre abitudini di spesa: più oggetti utili, meno ninnoli esposti. Ad entrambi piace un look massimalista quindi abbiamo comunque una valanga di oggetti in vista, ma dalla precedente casa ci siamo ridimensionati molto e tanti oggettini in realtà sono ancora al chiuso in una scatola. Se tornassi indietro, farei un decluttering ancora più decisivo su alcune categorie di oggetti.

E questo è tutto! Come vedete i pro superano di gran lunga le cose che avrei fatto diversamente, perchè in definitiva sono molto, molto felice di come le cose siano andate a finire. E tu quali aspetti hai considerato quando ti è capitato di traslocare e cambiare casa?

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