Vi capita mai di trovarvi in libreria alla ricerca di qualcosa da leggere che sia rassicurante come un libro che amate e conoscete a memoria ma allo stesso tempo che sia nuovo ed entusiasmante? A me spessissimo!
Se ci leggete da un po’, lo sapete già, noi di S&P amiamo i telefilm in costume, Jane Austen, le sorelle Brontë e chi più ne ha più ne metta. Per questo, mentre rovistato in libreria alla ricerca di qualcosa che fosse adeguato al mio umore, la mia scelta è caduta sul diario di mr. Darcy. La storia la conosciamo credo tutte (se non la conoscete, correte a guardare il film del 2009! ) e la parte affascinante è proprio quella di leggerne la prospettiva ribaltata.
Qui si vede tutto, ma proprio tutto, con gli occhi impietosi dell’austero e orgoglioso Mr Darcy.
Spoiler (se non conoscete Orgoglio e Pregiudizio!)
Il diario inizia nell’estate precedente, seguendo la vicenda di Whickam e Georgiana, mettendo a posto i tasselli in maniera inaspettatamente autentica. L’autrice ha studiato il periodo nei minimi dettagli, datando ogni giorno e basandosi sul calendario reale. Scelta fatta studiando accuratamente le poche date presenti in Orgoglio e Pregiudizio. Gli eventi vi sono raccontati in maniera lineare e tenendo assolutamente conto di tutti i dettagli e le minuzie che sono citate nel libro. Come mi era già capitato durante la lettura de “la bambinaia francese” di Bianca Pitzorno, una volta terminato si prova un gran desiderio di correre a rileggere l’originale, per ritrovarvi tutte le piccole citazioni a cui non avevamo neanche fatto caso inizialmente. Questa è una delle parti che amo di più di questo genere di libri!
L’altra parte che adoro, è scoprire come l’autrice si sia immaginata il carattere del personaggio, come lo tinteggi, e come riesca a costruire nella sua testa il crescere di emozioni che noi, leggendo solo la storia originale, potevamo solamente immaginare!
I personaggi sono ben rapprentati, sebbene nella caratterizzazione io abbia notato qualche difetto: il migliore è senza dubbio Darcy: Severo ma onesto, burbero ma generoso, orgoglioso ma appassionato. Tutto quello che di Darcy si fa amare e odiare in Orgoglio e Pregiudizio qui è fedelmente rappresentato e amplificato il giusto. Con i suoi occhi vediamo e ci innamoriamo del sorriso e della gioia di vivere di Elizabeth Bennet, tolleriamo Caroline Bingley e proviamo un profondo affetto fraterno per George Bingley. Quest’ultimo secondo me è il personaggio che più risente della caratterizzazione. Un po’ troppo sempliciotto nei modi (Bingley io l’ho sempre visto come una persona di animo semplice, ma a tratti sembra un po’ sciocchino) e per dare forza alla caratterizzazione, secondo me l’autrice calca un po’ troppo la mano su alcuni suoi modi di dire che nel libro originale non sono certo così enfatizzati. Altri personaggi mortificati un pochino da questo libro sono la Signora Bennet e le figlie minori, poco rappresentate e in maniera quasi caricaturale. Il libro originale è molto più acuto e graffiante, dove I personaggi più bizzarri sono sempre descritti in una maniera tale da essere tristemente comici e drammaticamente realistici, mentre qui l’autrice Amanda Grange, non riesce a mantenere il loro spessore originale, appiattendoli un po’.
Bellissimi comunque tutti i “fuori scena” in cui Elizabeth non compare: il Natale a Londra con Georgiana e i fratelli Bingley. La tentata fuga di Georgiana con Wickam, il rapporto intimo ma gelido tra Darcy e Wickam e non ultimo un assaggio della vita matrimoniale del signore e la signora Darcy.
Insomma vale la pena leggerlo? Se amate Orgoglio e Pregiudizio, sì, assolutamente. Il libro offre un ottimo spunto sulla personalitá di Darcy è uno spaccato affascinante sugli usi e costumi del periodo in questione, frutto di una ricerca appassionata da parte dell’autrice.
E voi, di quale personaggio vorreste leggere il diario?
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Scrittrice famosa (per ora solo nella sua testa…)
Ama: scrivere, salire a piedi nudi sul tatami, i vecchi videogiochi, il cioccolato e quando il d20 rotola finalmente sul venti.
Odia: il suo lavoro, le giornate con meno di nove ore di sonno, sentirsi ripetere le cose due volte e pesarsi.