Che cos’è il project 333 o progetto 333? In un percorso di costruzione dell’armadio, ma anche di decluttering, è impossibile non nominare i vari sistemi che esistono, quindi inizio da questo, anche perchè se avete letto gli articoli precedenti, buona parte di ciò che si suggerisce di fare, lo avrete già fatto. Se partite da zero o siete piombate qui da google, questo può esere un buon sistema per riorganizzare un guardaroba caotico, capire cosa indossare o anche solo per approcciarvi ad un principio di decluttering senza buttare via (per ora) nulla! Provare per credere!
Che cos’è il project333
Questo metodo consiste nello scegliere 33 capi di vestiario da indossare per 3 mesi. Come vi avevo già detto, nella maggior parte dei casi, le persone utilizzano solo il 20% del proprio guardaroba, a fronte di un 80% che non viene MAI indossato. Questo metodo nasce per permettere alle persone che hanno un armadio troppo pieno, o con abiti che non indossano mai, o che acquistano sulla base di un impulso, a costruirsi un proprio stile. Può essere anche un ottimo sistema se magari siete passate dai jeans dell’università direttamente ai tailleur dell’ufficio e dovete costruirvi da zero un piccolo capsula wardrobe (o guardaroba Capsula) per affrontare tutta la settimana lavorativa senza spendere un rene (altri consigli fondamentali per questo specifico problema li trovate qui).
Prima di spevantarvi a morte pensando solo a 33 capi, precisiamo che:
- 33 capi comprendono un periodo di soli tre mesi. se moltiplicate per 4, significa 132 capi, non proprio una guardaroba da clochard, insomma.
- I capi comprendono: vestiti, giacche/cappotti, scarpe, accessori.
- Sono esclusi: biancheria, abiti tecnici per fare sport, eventuali uniformi per il lavoro, abbigliamento per dormire o per la casa, accessori che indossate abitualmente come l’orologio o la fede.
- Non dovete eliminare il resto del guardaroba, vi basterà chiuderlo in un’anta e non aprirla, usare uno scatolone o quello che preferite.
- Se proprio avete sbagliato tutto o non avete calcolato cambi di temperatura repentini, potete effettuare nel primo mese qualche sostituzione. A patto che sia davvero una piccola eccezione e non un cambiamento in toto!
- Potete iniziare quando volete.
Iniziare il project333
Cacolate il periodo
Per prima cosa, calcolate in quale mese partirà questo progetto, che tipo di esperienze e clima affronterete. Se per esempio iniziate ora, che è agosto, tenete pure fuori dal conto i maglioni pesanti che indosserete in montagna. Se invece lo state studiando per farlo partire in un momento propizio, settembre o qualsiasi momento del cambio di stagione può essere il migliore. Una volta deciso, pensate e cosa farete in questo arco di tempo, cercate di calcolare a quali eventi dovrete prendere parte, se lavorerete, se farà caldo o freddo, se ci saranno eventi formali o se invece andrete semplicemente a lavorare normalmente. E’ un discorso molto simile a quello che abbiamo fatto qui. Il project 333 ce lo ripropone semplificato, perchè non dovete pensare a tutto l’anno, ma solo a tre mesi.
Scegliete i capi base
Una volta capito quando, è ora di decidere il cosa: i capi solo “solo” 33, quindi non vi potete permettere troppi sentimentalismi: non c’è posto per quel top che vi strizza i rotolini facendovi sentire in apnea o per quella sciarpa color piccione morto che vi ha regalato la vostra amica del cuore. Scegliete solo cose che vi stanno bene, che vi fanno sentire bene e che avete piacere di indossare, e questo deve valere per tutto. Una sorta di minitest della gioia Konmari style, ma anche qui, solo per 3 mesi, quindi semplificato. Mentre fate questa sezione, cercate di fare anche caso a come i capi si abbinano tra loro, se vi manca qualche pezzo fondamentale per completare i capi e prendete un appunto mentale. Ci torniamo su dopo. Questo processo è molto simile a quando dovete fare una valigia, quindi cercate anche di rispettare le proporzioni:
- Parti di sopra x 10
- Parti di sotto x 4
- Abiti interi x 4
- Giacche/cappotti x 3
- Scarpe x 5
- Borse x 2
- Occhiali/orologio x 1
- Accessori/parure x 3
- Jolly x 1
Totale: 33. In questo conto, tenete a mente le vostre esigenze: se usate sempre la stessa borsa, potete spuntare uno in favore delle magliette, che magari amate cambiare con più frequenza. Se è estate, una sola giacca sarà sufficiente e potrete aumentare il cambio abiti da tutti i giorni (così non rischiate di essere senza magliette dopo aver lavorato per una settimana!
In particolare, le prime 4 voci sono la base, gli ingredienti principali del vostro guardaroba, mentre le ultime 4 sono quelle che servono a dare un po’ di vita ai vostri outfit, a gratificarvi aiutandovi a cambiare look e mood all’intero abbigliamento: pensate allo stesso abito indossato con un paio di ballerine rasoterra oppure con dei tacchi rosso fuoco: ovviamente l’impressione è differente. Se sostituite anche i bijoux con dei gioielli più scenografici, avrete completamente cambiato look.
Selezionate i colori
Se avete già lavorato alla palette del vostro armadio, non avrete problemi. Se non lo avete ancora fatto, questo è un buon momento per iniziare a pensare ai colori che amate di più indossare e che vi stanno meglio. Nel percorso dell’armadio io vi suggerisco due palette, una invernale e una estiva, composte da 9 colori: 2 neutri, 3 base e 4 accenti. Ovviamente questo discorso deve coprire un guardaroba intero e non può essere valido per un progetto di 3 mesi, rischiando di trovarvi un guazzabuglio multicolor che non riuscite a gestire. Il mio consiglio è di limitare la scelta a solo 5 colori. (Se applicato ad una valigia o ad un periodo di tempo più breve, potrebbero bastarvene anche solo tre).
In questo caso meglio 1 colore neutro, 2 base e 3 accenti, oppure 2 neutri, 2 base e 2 accenti.
I colori neutri sono: paglia, cuoio, grigio, bianco, nero, jeans, marrone, tortora.
I colori base, come nella teoria della palette, sono quelli che costituiscono la base del vostro armadio, che amate indossare spesso e in ogni foggia: rosso, blu, fuxia, verde, ecc.
Gli accenti sono colori extra, che servono a vivacizzare il tutto: una volta scelti i neutri e i base, sarà facile trovare tra i vostri accessori o tra i capi più vivaci questi colori.
Fate una valutazione degli outfit
Parte cruciale: A questo punto dovete verificare se il lavoro che avete fatto funziona. Abbinate i capi tra loro, cercate di capire se avete fatto le proporzioni giuste: ogni pezzo di sotto deve abbinarsi almeno a due pezzi di sopra, meglio ancora se sono tre, mentre le giacche devono essere un giusto mix tra capi eleganti e da tutti i giorni, idem per le scarpe. Cercate di capire se manca qualcosa ed eventualmente effettuate qualche sostituzione. Se non siete sicure, indossate l’outift completo e provatelo. Questi abiti vi accompagneranno per tre mesi e dovranno assolutamente piacervi.
Problemi nel project333
Se non avete mai fatto deceluttering nel vostro armadio o siete il tipo di persona che parte con un armadio su ruote al posto della valigia (per poi magari indossare un quarto di quello che avete portato), potrebbe venirvi un po’ d’ansia. Intanto non state rinunciando a nulla. I vostri abiti saranno ancora lì ad aspettarvi, una volta terminato questo esperimento. In secondo luogo, se avete paura che qualcuno si accorga che “indossate sempre gli stessi vestiti”, sappiate che non è così, e molto difficilmente succederà, soprattutto se i capi basic (quelli nei colori neutri e base) non sfoggiano fantasie particolarmente strane. Se cambierete gli abbinamenti spesso, variando gli accessori, molto probabilmente nessuno si renderà conto di nulla. Se avete paura di un cambio di clima improvviso o vi stufate o una festa imprevista vi costringe a tirare fuori dall’armadio qualcosa di non previsto, non succede nulla: è solo un esperimento per imparare a vivere leggeri ed abbinare al meglio i capi che si possiedono, sfruttando il potenziale di tutto l’armadio. Nessuno vi sparerà!
Pro del project333
E’ un ottimo sistema per iniziare a deforestare un armadio troppo pieno, senza l’ansia del dover dar via abiti a cui magari si è affezionai ma che non si indossano. E’ inoltre una buona base per iniziare a capire qual è il proprio stile, cosa ci piace e cosa invece non amiamo assolutamente indossare o per provare a mettere ordine in un armadio troppo colorato che non sappiamo gestire o con abiti di fogge e stili troppo diversi che non ci rappresenta. Se il metodo Konmari fa paura, è un buon inizio per capire cosa vi piace, ma anche per imparare a fare a meno degli oggetti davvero superflui che vi complicano la vita. Essendo un periodo di tempo gestibile, è facile iniziare.
Contro del project333
Non è un vero e proprio percorso finalizzato ad una semplificazione duratura, potrebbe non cambiare nulla. 33 capi più le esclusioni non sono affatto pochi, secondo me, salvo eccezioni particolari di cambi richiesti, quindi non è una vera e proprio semplificazione. (mentre scrivevo queste frasi, ho deciso di verificare se i capi sono davvero pochi oppure no, e sono andata a fare la conta del mio armadio: ho escluso i capi sportivi, quelli “da matrimonio”, i pigiami, i costumi e l’abbigliamento da casa, per una conta approssimativa di 137 elementi. Contando che ci sono parecchi capi che voglio allontanare e di cui non sento la necessità, confermo, il numero di capi non è affatto piccolo come sembra.)
Cosa ne penso io del project333
Non mi fa impazzire. Il primo motivo è che io odio i numeri, e il semplice fatto che qualcuno mi imponga un numero di abiti da indossare (pochi o tanti che siano) mi fa saltare i nervi. Anche nella mia lista i numeri sono approssimativi, infatti, da adattare a tutte le esigenze personali. Trovo che la vita di ciascuno sia troppo difficile da “inscatolare” in un numero perfetto. Il secondo è che appunto, si escludono un sacco di categorie (sport, abbigliamento da casa ecc) il che per molte persone potrebbe tradursi in accumulo compulsivo di abiti di altro tipo, che sono fuori conteggio. In linea di massima trovo che sia un buon approccio soft per chi deve iniziare da zero e non ha intenzione di fare un vero e proprio decluttering, ma magari ha bisogno di “rivalutare” un pochino la questione delle quantità. Mi piace come il sistema obblighi a sforzarsi di abbinare i capi per produrre risultati sempre nuovi, ma per il resto, questa classificazione rigida non fa per me.
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Scrittrice famosa (per ora solo nella sua testa…)
Ama: scrivere, salire a piedi nudi sul tatami, i vecchi videogiochi, il cioccolato e quando il d20 rotola finalmente sul venti.
Odia: il suo lavoro, le giornate con meno di nove ore di sonno, sentirsi ripetere le cose due volte e pesarsi.