… o produttivo, per quel 18% di ragazzi che ci segue!
Qualche tipo una delle mie youtuber preferite, Shanti, ha pubblicato un video molto interessante dedicato alle domande da farti quando stai male, cioè quando ti senti depresso, ansioso o semplicemente non riesci a combinare nulla.
Puoi vedere il video qui sotto, ma ti riassumo anche velocemente le domande:
- Hai mangiato? – magari sei nervosa o con i livelli di energia sotto le scarpe perchè non ti stai alimentando da un po’, o lo stai facendo nel modo scorretto.
- Hai bevuto? – idem come sopra, magari sei solo disidratata.
- Hai dormito? – ovviamente, la carenza di sonno influisce su quanto nero vedi il mondo.
- Ti sei lavata/o? – sentirsi puliti e “a posto” è un primo passo per vedere le cose positivamente.
- Sei uscita/o di casa? – l’isolamento può essere carino ma se uno incomincia a rimuginare, anche no.
- Hai avuto contatti umani? – idem come sopra, parlare e confrontarsi con qualcuno!
- Com’è lo spazio attorno a te? – se è ordinato, è più probabile che lo sia anche la tua mente.
- Stai cazzeggiando? – a volte ci sentiamo giù perchè sappiamo che stiamo rimandando cose importanti da fare.
- Hai troppe cose da fare? – eh, non va bene nemmeno questo! In media stat virtus, come dicevano i romani.
- Che emozioni provi? – osservarsi è la prima terapia.
Queste domande, così semplici, mi sono sembrate subito anche incredibilmente efficaci. Quanto spesso ci trasciniamo qualche stadio di malessere per tutto il giorno, invece di fermarci un attimo e capire cosa c’è che non va?
Oggi ti voglio proporre le mie domande – quelle che secondo me è utile porsi. Se quelle di Shanti vanno a risolvere alcuni problemi molto contingenti, io ho cercato di allargare un pochino il campo di indagine.
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Hai scritto tutto quello che devi fare?
Il brain dump è un semplice foglio di carta dove scrivere tutto tutto quello che ti passa per la testa. Per tutto intendo davvero tutto: svuota la testa, scrivi ogni singolo impegno! Dopo che lo avrai fatto potrai smettere di pensare alle mille cose da fare e incominciare a suddividerle in sotto compiti e a distribuirle nei giorni della settimana. Io dedico spesso una pagina della mia agenda per questo scopo!
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C’è qualcosa che devi dire a qualcuno e che non hai ancora osato fare?
Questo è uno dei principali motivi per cui a volte non riesco davvero a concentrarmi sul lavoro. Se devo telefonare a qualcuno, chiedere qualcosa di importante (al mio capo, ad un mio amico etc…) o anche solo prendere un appuntamento significativo la mia mente continua a tornare su questo punto finchè non lo faccio. A volte per necessità mi trascino la cosa per giorni, per esempio se so di avere un incontro importante fra un paio di giorni, a volte sono io che procrastino non prendendo in mano quel benedetto telefono. Se sei come me e puoi accorciare l’attesa in qualsiasi modo fallo! Ti sentirai più leggera e riuscirai a concentrarti meglio sul lavoro.
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Pensi di non essere in grado?
Pietro Trabucchi è uno psicologo dello sport e si occupa principalmente di allenare atleti dal punto di vista psicologico, soprattutto nella gestione dello stress. Il suo libro Resisto dunque sono è davvero eccezionale (tra l’altro, la versione ebook costa solo 4€!) e spiega alla perfezione cos’è lo stress, come viene interpretato dal nostro corpo e cosa possiamo fare per contrastarlo, allenando la resilienza. Ovviamente gli esempi che fa provengono in gran parte dal mondo sportivo, ma la cosa bella del suo saggio è che ti spiega anche come trasportare quelle lezioni nella tua vita quotidiana. Uno dei concetti chiave del libro è che lo stress deriva dal pensare di non avere i mezzi per affrontare una certa situazione. Per esempio, il tuo capo ti dà un lavoro immenso e ti dice di finirlo in due giorni? È normale che subentri lo stress perchè il tuo cervello pensa di non farcela e ti mette in stato di allarme. Fermarsi un attimo, fare un respiro e valutare obiettivamente i mezzi a nostra disposizione è fondamentale! Per esempio, pensa se in passato hai già affrontato un’esperienza del genere e l’hai superata bene: quel ricordo è un potete stimolo per pensare positivo e ridurre i livelli di stress. Se invece per te funzionano meglio i film che i libri, qui c’è il nostro elenco di film per darsi la carica!
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Ti stai trascinando una cosa da giorni?
C’è un lavoro in particolare che odi ma che ti stai trascinando da giorni, magari facendo un pezzettino poco alla volta perchè proprio non lo sopporti? Bene, forse è il caso di ingoiare il rospo e completarlo tutto in una volta sola. Continuando a rimandare non fai altro che far perdere concentrazione al tuo cervello, che ogni tanto torna a quell’attività ancora da completare, per non parlare del tempo che perdi nel passare da una cosa all’altra! Meglio toglierselo subito di torno e non pensarci più.
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Ti sei premiata/o?
A volte non riesco a concedermi un po’ di pausa, la mia testa continua a macinare preoccupazioni e to do list mentali anche se teoricamente dovrei riposarmi. Premiarmi per qualcosa che ho fatto (ho completato quel progetto, sono riuscita a finire quella cosa in tempo) con un po’ di relax e qualcosa di nostro gradimento è un modo per mandare un messaggio al proprio subconscio: ok, so che sei stato preoccupato, ma ce l’abbiamo fatta ed ora abbiamo 2 ore/1 giorno/2 giorni in cui dedicarci ad un po’ di relax per recuperare le energie! Mettere le cose in chiaro con noi stessi aiuta a staccare veramente e separare il tempo libero dal lavoro, dedicandoci del self care di qualità.
E la tua produttività come va? La mia sta calando a picco tra caldo, gente che vuole le cose pronte prima di andare in vacanza e pressione bassa, ma si cerca di resistere!
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Ricercatrice universitaria, quindi la sua vita è fatta di ansia, procrastinazione e studi di genere.
Ama: impegnarsi in qualcosa, la musica indie italiana, fingere di essere un gatto e il caramello salato.
Odia: le brioche con poco ripieno, il lunedì mattina e il piumone freddo d’inverno.
OMG! Hai ragione, correggo immediatamente. Tabucchi è comunque da leggere, ma per per altre ragioni 😉