vita hygge

Oggi voglio condividere con voi uno spezzato del mio percorso di crescita personale: il piano che sto costruendo per una vita più hygge. È una sorta di esperimento che sto portando avanti da quando ho realizzato che “voglio una vita hygge”. O cozy, o semplice, o più lenta, chiamatela come volete. Ovviamente, tutti vorremmo sorseggiare cioccolata calda davanti al caminetto con le renne che ci fanno ciao, ma quello che voglio dire è che desidero veramente, dal mio profondo, una vita più intenzionale, dove posso essere più centrata sui miei valori e dare spazio alle cose che amo invece che correre come una pallina impazzita di qua e di là, come spesso mi sento.

Che cos’è l’hygge?

Ne abbiamo già parlato qui, qui, qui e qui, ma in sintesi non credo sia necessario trasferirsi in campagna o in Danimarca per esperire uno stile di vita più tranquillo e godere delle piccole cose, perchè sono convinta che ogni cultura abbia in realtà un approccio di questo tipo al suo interno. Per esempio, lo sapevate che l’Italia è la patria dello slow living, un movimento che deriva dal più famoso slow food? Senza andare a citare l’otium latino e la splendida espressione “il dolce far niente”, che ha una magia tutta mediterranea ed italiana. Insomma, non credo serva essere danesi o vivere con Heidi per poter rallentare. Penso che tutti possiamo rallentare, proprio qui, proprio ora, scoprire i valori che veramente ci animano ed iniziare una vita meno caotica, con tutto il tempo, lo spazio e l’energia necessaria da dedicare alle cose che veramente ci importano.

vita hygge

Perchè voglio una vita hygge

Per darvi un minimo di background, dai 20 ai 30 anni ho lavorato tanto su me stessa, sulla mia salute mentale, sulla mia autostima, la mia crescita personale (trovi alcuni dei miei post dedicati all’argomento qui, per esempio). Ho investito tanto anche nella mia carriera e sto iniziando ad avere delle soddisfazioni. L’aspetto negativo è che spesso e volentieri mi sento sopraffatta dalle cose da fare e dalle complicanze della vita quotidiana e mi sembra di non godermi appieno la vita, nonostante io di mio tenda già moltissimo ad apprezzare i piccoli piacere quotidiani. È come se una parte del mio cervello fosse ricettiva a tutte le forme di bellezza e di piacere, attenta ad osservare le sfumature che fa il sole quando penetra tra le foglie, mentre un’altra parte del mio cervello, quella predominante ahimè, invece salti senza sosta da un pensiero all’altro. Che tipo di pensieri? Bhe, devo fare questo, devo fare quello, oddio sto dimenticando questa cosa…

Quindi, ho deciso di condividere con voi alcuni spunti che sto buttando giù: ci tengo a dire che sono molto personali, nel senso che come saprete una vita intenzionale assume forme diverse per ognuno di noi. Per una persona può voler dire avere una piccola casa con giardino lontana dalla città e dal caos, per un’altra un appartamento proprio in centro per poter andare a piedi ovunque, con tutte le sfumature nel mezzo: e ovviamente questo vale per la miriade di piccoli elementi che compongono le nostre vita. Questo è quello che ho scritto per me:

Obbiettivi per una vita hygge, cioè come la definisco io:

  • un buon equilibrio vita privata/vita lavorativa: adoro il mio lavoro, ma non sono bravissima a staccare quando è il momento di farlo, e viceversa a volte perdo tempo invece di iniziare a lavorare.
  • esserci per i miei amici, poter dedicare loro tempo, energia ed attenzioni
  • curare il mio corpo: con movimento adeguato e alimentazione sana, ma soprattutto ascoltandolo e non maltrattandolo come purtroppo spesso ho fatto (leggi la mia storia con il dolore cronico)
  • passare tempo con la mia famiglia ed i miei amici: semplicemente essendoci, senza aspettative e ansie, con il cellulare in mano solo per scattare tantissime foto
  • spendere meno di quello che guadagno: questa è la vera, unica base per la prosperità finanziaria!
  • fare avventure: adoro il senso di avventura e la meraviglia fa parte di me, ma non devono essere per forza avventure in grande stile, anche una semplice passeggiata verso casa può diventare un percorso dove si scoprono cose nuove
  • passare del tempo nella natura: se ripenso alla me stessa di 5 o 10 anni fa, che la natura non sapeva neanche cosa fosse, mi sento male. Ora apprezzo e ricerco il contatto con la natura ogni giorno, con le mie piante, le mie passeggiate nei parchi o fuori città, quando apro la finestra e mi perdo a contemplare le piante sotto casa mia, gli uccelli e i gatti (e i cinghiali, ma questo è un altro discorso tutto genovese…). Del resto, questo è proprio un caposaldo della vita hygge.
  • avere più energia e la mente più sgombra
  • poter cercare le condizioni migliori per me in ogni situazione: non credevo che la libertà fosse un mio valore fino a quando non mi sono resa conto di quanto io soffra in ogni situazione in cui non vedo via di uscita o possibilità di miglioramento. Magari non cerco la libertà dei nomadi digitali, che non farebbe per me, ma mi auguro di avere sempre il coraggio e la consapevolezza per cambiare le situazioni che mi staranno strette.

Queste sono invece le strategie quotidiane che ho individuato per il momento, alcune le applico già da anni, su altre ci devo lavorare su perchè sono completamente nuove per me (tipo, ehm… arrivare in anticipo!):

  • cucinare pasti sani: che parte dal fare una spesa ragionata, seguire il mio piano alimentare e fare scelte dettate dall’equilibrio (equilibrio che a volte è una pizza ordinata tardi e mangiata sul divano, a volte è una zuppa con mille ingredienti cucinata ore prima). Voglio anche che il momento di cucinare sia il più mindful possibile, visto che già è un’attività che mi rilassa.
  • limitare i social media: lo faccio con un’app che si chiama Stay Focused, ma voglio implementare delle “zone no cellulare”, come il tavolo da pranzo.
  • decluttering regolari e acquisti intenzionali: decluttering dell’armadio ad ogni cambio stagione per esempio, e della casa quando mi rendo conto che una certa zona è un po’ troppo “appesantita”. Non lasciare che il clutter si accumuli e non portare continuamente dentro casa l’ennesima cosa tanto carina a cui non hai saputo resistere.
  • arrivare sempre in anticipo: no davvero, non riesco a dire quanta sofferenza mi abbia provocato questa realizzazione, ma se davvero smettessi di arrivare in ritardo ovunque sono sicura che sarei meno stressata di almeno il 30%.
  • fare journaling: un’abitudine che oramai fa parte di me e che consiglio a chiunque, perchè è celebrale ma anche fisica, e niente ti mette in ordine la testa come venti minuti, il tuo diario, la tua penna e una tazza di caffè.
  • Life Admin day regolari: sono giorni in cui mi dedico a tutte quelle generiche “commissioni” e “cose da fare” che strisciando e mimetizzandosi rischiano di accumularsi nelle giornate quotidiane. Ho scoperto che se dedico delle mezze giornate a smaltire questo tipo di attività sono meno stressata.
  • fare review frequenti del passato: è con orgoglio che posso dire che questo pilastro della crescita personale, da sempre mio tallone d’Achille, è invece finalmente entrato a pieno titolo nella mia routine di pianificazione!
  • braindump: cioè l’esercizio dove prendi carta e penna e svuoti la mente di tutte i “to-do” che ci navigano dentro e in cui rischi di affogare. Nonostante la mia pianificazione sia piuttosto efficace, trovo comunque sempre beneficio da questo esercizio.
  • armadio organizzato: avere outfit adeguati alla nostra vita semplifica tutto, dalle mattine all’umore, per questo vi rimando ai bellissimi post di Sara.
  • dire di no ad eventi drenanti: soprattutto se siete introversi o introverse come me, alcuni eventi sociali, per quanto belli, sono semplicemente too much. Ridateci il nostro divano e la nostra copertina e fateci ricaricare le pile in santa pace.
  • rendere più piacevole il commuting: poche cose della vita sono stressanti come essere in ritardo (vedi punto sopra) ed essere imbottigliati in mezzo al traffico. Avere sempre le cuffiette (queste sono le mie) o qualcosa da leggere (consiglio il Kindle) e scegliere le tratte e gli orari meno trafficati può salvare sanità mentale.
  • non fare sport organizzati: mi rendo conto di quanto sia personale questo punto, ma sì, ho realizzato che in questo momento della mia vita non riesco ad inserire uno sport strutturato e va bene così.
  • una beauty routine semplice: ma efficace. Ah-ah.
  • avere un hobby manuale: per staccarsi completamente dagli schermi, ogni tanto, e godere di qualcosa che ci fa stare bene anche se facciamo letteralmente schifo in quell’attività. Praticamente rivoluzionario, no?
  • creare tradizioni famigliari: che siano legate a feste o ricorrenze o che siano del tutto personali. Io adoro festeggiare Halloween e Natale con il mio compagno, andare a vedere le stelle cadenti la notte di San Lorenzo e le lunghe passeggiate che facciamo non appena fa bel tempo per andare a mangiare il gelato.
  • mattine più tranquille: che a volte significa solo alzarsi 15 minuti prima, gustarsi un caffè, guardare fuori dalla finestra, stiracchiarsi.

Questo è quello che ho individuato finora, ma davvero si tratta di un esperimento decisamente work in progress quindi non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi tu e cosa fai per rendere la tua vita più hygge!

Se ti è piaciuto questo post, leggi anche:
5 benefici non finanziari di una vita frugale
Vivere l’assenza

Immagini by Unsplash.com.