Quando mi è venuto in mente questo post di riflessione su cose avrei detto (con la saggezza e l’esperienza di adesso) alla me ventenne, vi è piaciuto moltissimo sui social e avete contribuito con alcune interessanti riflessioni, che ora raccolgo qui sotto, in modo che non vadano perdute in quel mondo effimero e disordinato che sono i social! Ci piaceva l’idea di iniziare dopo la pausa estiva e per noi di riflessione, con un post che fosse anche vostro! Ci è sembrato un bel modo per inaugurare uno degli obiettivi che ci siamo date per il futuro, ovvero creare un maggiore senso di community sui nostri social, di dare più spazio al dialogo e all’interazione, per uscirne tutte arricchite!
Non ti preoccupare di sbagliare, di non fare abbastanza, alla fine andrà bene.
Quanto è vero! A venti (ma anche ventidue-venticinque-ventisette) ci preoccupiamo sempre troppo di sbagliare, a volte non facciamo per paura di fare una brutta figura, altre volte ci affanniamo per “essere all’altezza”. Ma di chi, poi? Ci viene dall’esterno questa pressione fortissima verso la perfezione, come se non fosse concepibile essere umane, fare qualche errore! E invece alla fine, con il tempo impariamo a fare meno e a fare meglio e, parlo per me, anche a preoccuparci meno di quello che pensano le persone, soprattutto quelle esterne alla nostra vita. Che importa se il mio vicino di ombrellone pensa che io sia troppo grassa per il costume che indosso, o se la forma del vestito che ho scelto non è quella che mi valorizza di più? Spesso dietro a queste scelte c’è un benessere diverso, che nello stress della mania della perfezione dei vent’anni è impossibile raggiungere!
Divertiti di più!
Di nuovo una sacrosantissima verità! a vent’anni c’è una leggerezza, si è ancora studenti senza – troppe – responsabilità, o se si sta iniziando a lavorare, spesso ci sono i primi stipendi ma senza la pressione degli affitti, delle spese e dei conti da far quadrare a fine mese. Può essere un periodo molto positivo e anzi, sarebbe fantastico recuperare un po’ di quella serenità e portarcela dietro (magari la domenica!) per godersela. A volte però ci iper responsabiliziamo troppo (vedi sopra!) oppure non ci concediamo il divertimento che potremmo prenderci, per chissà quale motivo! A maggior ragione negli anni successivi occorre imparare ad essere leggeri, a lasciar andare le cose – o persone – che ci fanno stare male, o rischiamo di autoseppelirci! Se a vent’anni questo è un buon consiglio, secondo me a 40 dovrebbe diventare un vero e proprio mantra! Che ne pensi?
Fregatene del giudizio degli altri! Che al mondo c’è qualcuno che la pensa come te!
Io devo dire che sono stata piuttosto fortunata: ho incontrato spesso nella mia vita persone che la pensavano più o meno come me. Quindi la sensazione di sentirsi “diversa” c’è stata, ma unita anche a quella di far parte comunque di una piccola minoranza. Piccola, ma non inesistente. Questa non è una fortuna che capita a tutti, immagino soprattutto nelle piccole città e paesini, ma crescendo si impara a scrollarsi di dosso questa sensazione e il gruppo omologato indispensabile a 17 anni diventa sempre meno necessario. Si provano cose diverse, si conoscono persone diverse e con il tempo si riesce a trovare persone in linea con i propri pensieri… E quando succede, è bellissimo! E tu? Sei stata fortunata come me, oppure hai vissuto la sensazione di sentirti sola e diversa per molto tempo?
Ascolta la mamma. E meno le tue manie di perfezionismo irraggiungibili da liceale
Qui torniamo al discorso di sopra, e il ripetersi di questo tipo di consiglio mi fa pensare che la pressione sulla perfezione, in particolare quella femminile, sia davvero troppa e che anziché essere da stimolo, rischi di schiacciare e togliere spontaneità ad una delle età in cui invece dovrebbe essere più presente e gioiosa! Mi ricordo quante volte ho rifiutato un giorno al mare perchè consideravo il mio corpo non conforme, o di quanto ho sofferto perchè la mia forma fisica (una mela, ve lo ricordo) non era quella standard di moda in quegli anni. Ma mi viene anche in mente a chi tenta di essere perfezionista nello studio e si preclude lo sport, gli amici o gli hobby, per paura di fallire l’obiettivo…
Non andartene di casa così presto!!! Non c’è ragione…
Qui ho splittato in due con la domanda successiva perchè mi sembravano due consigli separati! Questo è ovviamente un consiglio molto personale (come alcuni dei miei, del resto!) ma molto interessante. A volte a vent’anni ci tuffiamo in avventure “da grandi” prendendoci un carico troppo grosso e troppo presto. Qualche volta è necessario, qualche volta invece accade il contrario e siamo riluttanti a lanciarci nel mondo degli adulti… In ogni caso crescere troppo in fretta a volte ci fa rimpiangere di non esserci goduti qualche comodità o momento sereno, ed ovviamente è un gran peccato! Non avere fretta, e cercare di fare le cose nei giusti tempi è sempre un buon consiglio! Purtroppo a volte è impossibile da seguire!
Seleziona meglio chi frequenti!
Consiglio saggissimo, e troppo sottovalutato in giovane età. Spesso si frequentano i compagni di scuola/di università, o il solito gruppo che ci si porta dietro da 4-5 anni, senza chiedersi se sono le persone giuste o se ci fanno stare bene per quello che ci dicono o per le attività che si svolgono. A volte “inciampiamo” in tipi interessanti, magnetici, affascinanti… Che poi si rivelano i classici “meglio perderlo che trovarlo”. Spesso è mancanza di esperienza (dopo qualche anno a me si era attivato una sorta di “allarme interno” e dopo certe terribili esperienze ancora di più. A te è mai capitato?); a volte è indolenza – “li ho sempre frequentati” – altre invece è proprio sfiga, dai diciamocelo! Imparare ad ascoltare quello che ci dice la nostra pancia, le nostre emozioni più profonde, cogliere i segnali di disagio del nostro corpo e non lasciarsi più “fregare”da tutti quei mezzi sensi di colpa “ma non è lui, sono io…” “ma forse ho frainteso…” e imparare a fuggire lontano, ma con grazia e leggerezza, è una vera e propria arte che ci ho messo almeno 15 anni ad affinare! Ad ogni modo qualche scivolone capita ancora oggi, almeno a me.
Fine! Questi sono i consigli che VOI vi sareste date e che ci avete dato. Speriamo che possano essere di ispirazione per qualcuna delle utenti più giovani, e, più in generale, che possano rimanere come consigli anche più avanti, quando la saggezza aumenta, ma si perde un po’ di leggerezza!
Hai qualche altro consiglio da darci? Scrivicelo nei commenti qui sotto oppure su instagram!
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Scrittrice famosa (per ora solo nella sua testa…)
Ama: scrivere, salire a piedi nudi sul tatami, i vecchi videogiochi, il cioccolato e quando il d20 rotola finalmente sul venti.
Odia: il suo lavoro, le giornate con meno di nove ore di sonno, sentirsi ripetere le cose due volte e pesarsi.